Disastro dei verdi di Germania in Europa, che hanno voluto imporre l’auto elettrica contro ogni regola di buon senso e di libero mercato, favorendo la Cina: il produttore tedesco di componenti per macchine e automobili Schaeffler ha dichiarato di voler licenziare 4.700 persone in Europa.
La società non regge le sfide nel settore auto europeo: elettrificazione indigesta a Berlino e dintorni, mentre Pechino festeggia. Le azioni erano in calo del 3% oggi, e sono scese di quasi il 20% finora quest’anno: apocalisse anche per gli investitori, con effetto domino sull’economia e la stabilità sociale e politica del Paese, dove l’estrema destra furoreggia.
Tsunami sempre più terribile
Obiettivo Schaeffler: licenziare 2.800 persone in dieci sedi in Germania. E in tutto 4.700 in Europa. Più due sedi da sopprimere. Circa 1.000 posti di lavoro saranno forsed ridotti dagli spostamenti, portando i tagli netti a 3.700 persone, ovvero il 3,1% dell’organico totale di Schaeffler di 120.000, aumentato dopo la fusione con lo specialista di propulsori elettrici Vitesco. Lo specialista tedesco di cuscinetti a sfere prevede di risparmiare circa 290 milioni di euro l’anno entro la fine del 2029 attraverso il piano di efficienza, che costerà circa 580 milioni di euro.
Gli utili di Schaeffler prima di interessi, imposte e voci straordinarie (EBIT) sono scesi del 44,9% a 187 milioni di euro nel periodo luglio-settembre 2024, mancando la previsione media degli analisti di 209,4 milioni di euro in un sondaggio di consenso compilato da Vara Research. Si unisce ad altri fornitori automobilistici come la svedese SKF e la francese Valeo nel segnalare risultati trimestrali desolanti e nel dare la colpa alle deboli vendite in Europa e Cina.
Inquietudine profonda fra i tedeschi
“Nel complesso, un trimestre debole e prevediamo un’ulteriore pressione sul flusso di cassa e sulla leva finanziaria del bilancio in futuro”, hanno affermato gli analisti di J.P.Morgan. Troppo elevati o costi di produzione, difficilissima la gestione del passaggio ai veicoli elettrici con la domanda che crolla e la concorrenza dalla Cina. Il Gruppo leader in Europa, Volkswagen, sta valutando per la prima volta la chiusura di almeno tre stabilimenti in Germania col taglio si sussurra di 30 mila persone. In terra teutonica, i costi di manodopera ed energia sono tra i più alti d’Europa. D’altronde, l’ad Stellantis Tavares insiste a parlare proprio di quei due guai.
Ue pasticcio colossale
La verità è che Bruxelles ha obbligato al full electric senza favorire la diffusione dello stesso. Ora, è dramma nella sinistra Ue, spaventatissima. Bluffa rilanciando nel piatto del poker, col suo bando termico. Ma occhio perché la massa di licenziati diviene un tumore in metastasi sino ad arrivare alla torre d’avorio dei politicanti. Intanto, il Regno di Mezzo osserva con un ghigno l’incompetenza che ammorba il Vecchio Continente. Quando questo verrà coinvolto nella guerra commerciale scatenata dai dazi auto elettriche cinesi, l’ex Celeste Impero diverrà ancora più potente divorando l’Europa.