Mentre l’industria auto cinese vola, quella europea arranca: nel 2025, la forbice è destinata ad allargarsi. Mentre l’industria auto cinese vola, quella europea arranca: nel 2025, la forbice è destinata ad allargarsi.

L’auto cinese ha otto vantaggi sul Piano d’Azione europeo 2025

Mentre l’industria auto cinese vola, quella europea arranca: nel 2025, la forbice è destinata ad allargarsi.

Sono otto i motivi per cui nel 2025 si allargherà la forbice fra l’industria auto cinese che e vola quella europea che arranca: questa la nostra opinione, suffragata dai dati che trovate qui in basso. Per i primi sette, c’è il supporto del governo di Pechino.

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Mentre l’industria auto cinese vola, quella europea arranca: nel 2025, la forbice è destinata ad allargarsi.

1) NIO con CATL

La cinese NIO ha annunciato ieri una cooperazione con la connazionale CATL, il più grande produttore di batterie al mondo, per costruire la avanzata rete di sostituzione degli accumulatori. Le due aziende approfondiranno anche la collaborazione nella standardizzazione delle tecnologie del settore, nonché nelle operazioni di capitale e commerciali.

2) Auto intelligenti


Alla Nvidia GPU Technology Conference (GTC) 2025 in corso in California, Jia Peng (responsabile della ricerca e sviluppo della tecnologia di guida intelligente presso Li Auto) ha svelato i progressi sulla tecnologia MindVLA di prossima generazione dell’azienda. Obiettivo: trasformare le auto in “conducenti” intelligenti, simili agli umani, con la capacità di ascoltare, vedere e navigare senza problemi.

3) Ricarica super veloce BYD


BYD ha presentato lunedì la sua tecnologia megawatt fast-charging: velocità di ricarica massime di 1.000 kilowatt. Sarà la velocità di ricarica più rapida al mondo per la produzione di massa, consentendo una ricarica di 5 minuti per 400 chilometri di autonomia.

4) IA su larga scala

Con la rapida ascesa dei modelli di Intelligenza Artificiale nazionali su larga scala, il settore della guida intelligente della Cina accelera in fatto di guida assistita avanzata verso la piena autonomia. In ballo la potenza di calcolo, l’applicazione end-to-end di modelli AI su larga scala e i progressi nella navigazione urbana e autostradale con il pilota automatico.

5) Energia green, che capolavoro


Pechino punta sulle smart NEV: elettriche e termiche a benzina ibride plug-in, ha detto Cui Dongshu, segretario generale della China Passenger Car Association. In più, anche nel 2025, il governo stimolerà con incentivi i consumi.

6) Rinnovabili

Ieri, la Cina ha pubblicato linee guida per promuovere lo sviluppo di alta qualità delle energie rinnovabili e il mercato dei certificati di elettricità verde. Il sistema di scambio del mercato dei certificati verdi della Cina sarà sostanzialmente completato entro il 2027 e il mercato ulteriormente migliorato entro il 2030. A lavorarci, la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma (NDRC), il principale pianificatore economico. È stata emessa insieme ad altri quattro dipartimenti governativi, tra cui la National Energy Administration e il ministero dell’industria e della tecnologia dell’informazione.

7) Fra dual carbon e hub nazionali


La Cina ha annunciato gli obiettivi dual carbon di raggiungere il picco delle emissioni di carbonio prima del 2030 e di raggiungere la neutralità carbonica prima del 2060. Liu Yong, segretario generale dell’Energy Storage Application Branch presso la China Industrial Association of Power Sources, ha dichiarato che la quota di consumo di elettricità verde nei data center di nuova costruzione nei hub nazionali salirà all’80 percento del consumo totale.

8) Europa, che delusione


Ed eccoci al Piano d’Azione UE per l’auto del 5 marzo 2025. Nessuno ha capito davvero cosa dica, sebbene i media generalisti tradizionali si guardino bene dal dirlo. È una cornice ipotetica da approvare: serve l’eventuale ok di Consiglio e Parlamento UE. Dentro questo quadro, dovrebbero arrivare regole un po’ confuse e disordinate. Siccome il Green Deal 2019 e il ban termico 2035 ci sono ancora, si resta sulla strada sbagliata. Addirittura, la stessa lobby verde potentissima (in Europa) T&E critica il Piano perché contiene qualche mini misura di allentamento delle multe UE alle Case per sforamento delle emissioni.

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