Lancia rinascerà, è una certezza. Ma dovrà prima adeguarsi alla realtà del mercato proponendo un suv su misura, in linea con le attuali esigenze della clientela. Da qui alla Lancia Aurelia il passo è breve.
All’inizio del 2022, Stellantis ha annunciato in pompa magna la rinascita dell’illustre marchio italiano, confluito nel conglomerato a seguito della fusione tra Fiat-Chrysler e PSA. Un ritorno previsto per il 2024, attraverso la sostituzione dell’attuale Yspilon, in attesa dell’introduzione di una vettura più ambizioso, determinato a riposizionare il brand con onore nella nicchia premium. Auto-Moto ha immaginato come potrebbe essere quando sarà lanciata nel 2026.
Lancia Aurelia 2026: il percorso di ricostruzione potrebbe aver inizio con un suv coupé
Per orchestrare tale ritorno in prima linea, Lancia non avrà altra scelta se non quella di scommettere su un SUV. Come dichiarato dall’amministratore delegato Luca Napolitano, irromperà nel segmento C sotto un profilo “fastback”, ragion per cui sfiderà i suv coupé BMW X4 e Mercedes GLC.
Assemblato in Italia, nello stabilimento di Melfi (Basilicata), il modello si baserà sulla futura piattaforma STLA Medium. Una base condivisa con la prossima generazione di DS7 Crossback, prevista per il 2025, concepita ad hoc per l’alimentazione elettrica. Il veicolo francese dovrebbe peraltro uscire dalla catena di montaggio dall’altra parte delle Alpi, al fine di razionalizzare i costi.
Secondo le affermazioni della stessa Stellantis, dal 2021, la futura base tecnica STLA Medium 100% EV mirerà a un massimo di 104 kWh di capacità della batteria, consentendo circa 700 km di autonomia a Lancia Aurelia. La macchina ospiterà al suo interno anche una moltitudine di unità elettrici, che vanno da 170 a 450 CV, passando per il valore di 245 CV, al fine di reggere il passo con i futuri concorrenti tedeschi che operano lungo circa 4,70 m.
L’italiana avrà, in aggiunta, il compito prendersi cura della sua cabina. In termini di raffinatezza ha degli ottimi punti di ispirazione all’interno del conglomerato diretto da Carlos Tavares. L’altro orgoglio nazionale – scrive il magazine autore del render – è la presenza Jean-Pierre Ploué, egli stesso di Stellantis design.