L’Alfa Romeo Junior è diventata in breve tempo il simbolo della rinascita del marchio del Biscione, e lo sta facendo con i numeri dalla sua parte. Prodotta per la prima volta fuori dal territorio italiano, nello stabilimento polacco di Tychy, questa compatta sta dimostrando di essere una scommessa vincente, anche per i più scettici.
La storia della Junior non è partita in discesa: inizialmente presentata con una denominazione differente, con il nome più che evocativo di “Milano” (poi cambiato su pressioni del governo italiano per un risultato che poteva risultare ingannevole per il cliente tricolore) è stata oggetto di polemiche a causa del suo luogo di produzione estero, oltre a sollevare dubbi tra i puristi, abituati a vedere il logo Alfa Romeo su berline grintose, ammiraglie eleganti o coupé sportive.

Eppure, le vendite raccontano un’altra realtà: la Junior è oggi il modello più richiesto della casa milanese, con ordini che arrivano da ogni angolo d’Europa. In breve, ha conquistato tutti.
A rendere ancora più interessante la piccola di casa Alfa Romeo è il render firmato dal designer Kelsonik, che ha reinterpretato la Junior in chiave ancora più aggressiva. Per far sognare ogni appassionato delle prestazioni del Biscione, serve anche poter immaginare una silhouette e un atteggiamento ben diverso da parte di alcuni grandi veicoli del marchio. Questo è un esempio di come potrebbe trasformarsi rapidamente un modello come l’Alfa Romeo Junior.

Partendo dalla versione Veloce della Junior, già dotata di cerchi da 20 pollici, il concept spinge sull’estetica con ruote oversize (probabilmente da 22 o 23 pollici), gomme ribassate, assetto ribassato e ruote allineate al passaruota tramite distanziali.

Il risultato è una trasformazione radicale da SUV urbano a hot hatch muscolosa e minacciosa. Un intervento simile può costare qualche migliaio di euro, ma l’impatto visivo è notevole. Certo, i B-SUV sono pensati per una guida più rialzata e confortevole, ma un restyling del genere potrebbe ispirare anche gli alfisti più audaci.