L’ad Stellantis Tavares: la Fiat 500 ibrida si farà a Mirafiori

Ippolito Visconti Autore News Auto
Mirafiori sfornerà la Fiat 500 ibrida. Lo ha appena detto l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares.
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Mirafiori sfornerà la Fiat 500 ibrida. Lo ha appena detto l’amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, durante l’incontro con le organizzazioni sindacali presso il centro Stile del sito storico torinese. L’ibrida con motore a benzina arriverà a inizio 2026 e deriverà dall’attuale full electric. Sulle catene di montaggio della fabbrica storica torinese si gioca parte del futuro del gruppo. L’ibrido diventa vitale: l’elettrico nel mondo va male, come vendite. Pertanto si deve virare al più presto. Una 500 che è molto più macchina di quella di Tychy, in Polonia. Da capire se sarà il 1.2 100 CV Puretech oppure il 1.0 firefly turbo da 100/120 CV.

Ottima news per l’Italia la 500 a Mirafiori

Grande notizia per i sindacati, per i lavoratori, per il made in Italy. Così da spegnere ogni polemica: una vettura italianissima. Così, Stellantis aumenta i volumi produttivi dello stabilimento torinese: questo ha dimezzato i suoi numeri nel primo trimestre 2024. Si è diffusa paura, perché l’elettrico precipita. Non solo quello Fiat, il full electric di tutti. Serve subito un modello in grado di incontrare la domanda di citycar pratiche, comode, senza ansia da ricarica, in Italia e in Europa, soprattutto sul mercato domestico.

In più, ci sarà allocazione di una nuova versione ibrida della Jeep Compass nello stabilimento di Melfi. Considerando la Fiat Panda ibrida a Pomigliano, la fornitura di questi nuovi modelli ibridi contribuirà positivamente al carico di lavoro dello stabilimento di Termoli e degli impianti e-DCT e trasmissioni di Mirafiori. In parallelo, assunzione di giovani lavoratori soprattutto a Mirafiori.

500 e

Un milione di auto: si può fare

Restano da affrontare quelli esterni, come il costo dell’energia, la rete di ricarica per i BEV e gli strumenti di supporto al mercato. Per Tavares, il target di un milione di veicoli prodotti in Italia entro il 2030 avrà bisogno di un ambiente imprenditoriale favorevole.

Indiscrezioni sulla Fiat 500 ibrida: modello cruciale da qui al 2030 per Stellantis e l’Italia

Serve flessibilità produttiva nei confronti delle incerte tendenze dell’elettrificazione. Il processo di modifica del progetto ha bisogno di investimenti e tempi di sviluppo non da poco: comunque la scatola di trasmissione sarà soltanto automatica. Se fosse un 1.2 turbobenzina affiancato dall’e-Dct6 prodotto a Mirafiori, sarebbe una rivisitazione della versione dell’ibrido di nuova Lancia Ypsilon e Jeep Avenger da 100 cavalli. Nel telaio addio alla batteria agli ioni di litio dell’elettrico puro. Nel retrotreno, serve un’altra ripartizione dei pesi. Di certo, la massa sarà inferiore: addio accumulatori, e dieta ferrea a beneficio di maneggevolezza e rapidità.

Tutto questo può essere giustamente visto come una fuga dall’elettrico al 100%, che non va, non convince in consumatori in Italia e in Europa. Da vedere l’Ue come reagirà con la clausola del 2026 di fronte al malcontento degli acquirenti: insisterà, col solo elettrico dal 2035? Si spingerà verso l’ignoto, facendo l’ennesimo assist ai cinesi?

Sindacati felici per le parole di Tavares, ma qualcuno esprime anche perplessità

Sigle sindacali molto soddisfatte. Ma Rocco Palombella e Gianluca Ficco della Uilm hanno piccole perplessità. Buona notizia: “Il novero dei modelli assegnati all’Italia cresce con la Fiat 500 ibrida a Mirafiori nel 2026”. E brutta secondo i due sindacalisti: “Tempi di realizzazione lunghi. Ci sarà la condivisione di un percorso ancora difficile con notevoli sacrifici per i lavoratori. Permangono inoltre questioni ancora irrisolte, come il rilancio del marchio Maserati e dello stabilimento di Modena. Anche in considerazione delle incognite della cosiddetta transizione, diventa essenziale un tavolo presso la presidenza del Consiglio per provare ad arrivare a un’intesa che garantisca un futuro industriale sostenibile”. Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim Cisl, evidenzia che in due anni, dalla primavera 2025, verranno sviluppati 5 modelli elettrici e la Jeep Compass ibrida su Melfi. Cassino: conferme su Giulia e Stelvio. Pomigliano: confermato che la produzione proseguirà oltre il 2029. Servono però risposte sull’obiettivo del milione di auto prodotte. “Chiederemo un incontro all’esecutivo”.

Stop elettrico, viva il motore a benzina: possibili prezzi e obiettivi della 500 ibrida

Fiat 500 elettrica male, Maserati Levante e GranTurismo con quest’ultima che, anche in versione Folgore 100% elettrica, va maluccio. Basta con questo elettrico. Sì alla retromarcia, viva il benzina. Semplice, facile, comodissimo, pratico. Che non costa un occhio. È la durissima spietata legge del mercato. Impossibile 200 mila 500 elettriche da Mirafiori. La 500e, lanciata nel 2020 come La nuova 500, ha avuto un inizio promettente: 77.500 unità nel 2022. La Fiat aveva sperato che la produzione raggiungesse le 90.000 nel 2023. C’è però stato il calo della domanda nella seconda metà dell’anno, la produzione è rimasta stabile sotto 80 mila. Chissà, con 120 mila ibride si potrebbe trovare equilibrio. L’attuale 500e ha un prezzo troppo alto per il mercato perché la Casa ha investito tantissimi soldi: 23 kWh e 95 CV a 28.950 euro. Quanto costa la 500 Hybrid prodotta a Tychy? Da 18.000 euro. Magari a 20-25 mila euro quella di Mirafiori di derivazione dalla 500 elettrica? Chissà, si vedrà, tutte ipotesi.

Le famose parole di Marchionne sulla 500 elettrica

Certo che ora come non mai sono di attualità le famose parole del compianto Marchionne sulla 500 elettrica nel 2017: “L’elettrico è un progetto su cui FCA lavora, ma non è la soluzione per il futuro. Stiamo lavorando su tutte le forme di auto elettrica, ma non possiamo ignorare alcuni elementi importanti. La 500 elettrica abbiamo lanciata cinque anni fa in California: per ogni 500 elettrica venduta negli Usa perdiamo 20mila dollari”. Il  lancio su larga scala sarebbe “un atto di masochismo”. Infine: “Prima di pensare che i veicoli elettrici siano la soluzione, dobbiamo considerare tutto il ciclo di vita di queste vetture, infatti le emissioni di un’auto elettrica, quando l’energia è prodotta da combustibili fossili, sono equivalenti a quelli di un altro tipo di auto. Le elettriche sono un’arma a doppio taglio”.

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