Gli Usa scatenati coi dazi 100% anti auto cinesi, le tasse Ue stanno arrivando, ma l’ad Stellantis Tavares dice no: “Sono una trappola”. Lancia un allarme sugli effetti di una guerra commerciale tra Occidente e Pechino: no alle barriere doganali sempre più alte. Sarebbero un boomerang, una “grande trappola per i Paesi che seguono questa strada”. Inoltre, se i dazi arrivano, non consentiranno alle Case europee o statunitensi di evitare la ristrutturazione. Necessaria. C’è la sfida lanciata dai costruttori cinesi. Unico risultato: inflazione dei prezzi nelle aree in cui entreranno in vigore, con un contestuale impatto su vendite e produzione.
Sopravvive il più forte, Darwin insegna
Dazi controproducenti. Siamo dentro un periodo darwiniano, dice Tavares: scrematura del numero degli operatori. Il più forte resiste. Il debole no. Sarà una “battaglia molto dura” sul fronte dei prezzi con i rivali asiatici. Il top manager accusa la politica: “Quando si lotta contro la concorrenza per assorbire il 30% di vantaggio di costo a favore dei cinesi, ci sono conseguenze sociali. Ma i governi europei non vogliono affrontare questa realtà in questo momento”.
Tavares: “Cercheremo di essere noi stessi cinesi”
La Cina aiuterà il gruppo franco-italiano ad espandere la sua offerta globale di veicoli economici. “Cercheremo di essere noi stessi cinesi, il che significa che invece di essere puramente difensivi di fronte all’offensiva cinese, vogliamo essere parte dell’offensiva cinese”, ha detto Tavares. Il governo Meloni italiano ha fatto pressioni su Stellantis affinché si impegnasse a costruire un milione di veicoli all’anno nel Paese, rispetto ai 750.000 dell’anno scorso. Tavares ha sottolineato l’imminente sovraccapacità sul settore automobilistico europeo. Le case cinesi sono già sulla buona strada per vendere 1,5 milioni di veicoli in Europa, equivalente a una quota di mercato del 10% e fino a 10 stabilimenti di assemblaggio produzione.
Dopo la decisione di commercializzare Leapmotor, Stellantis non vuole i dazi anti Cina. In passato Tavares voleva i dazi. Normale cambiare idea di fronte agli scenari in continua evoluzione.
Il Partito Comunista Cinese contro gli Usa
Stellantis venderà in Europa le auto elettriche costruite in Cina dal partner Leapmotor: la riduzione del gap in tema di auto elettrica tra le case cinesi e quelle occidentali passa per un miglioramento della competitività delle seconde. Il Partito Comunista Cinese sul Global Times ha bacchettato gli Stati Uniti: l’accusa è di ipocrisia e di aver assunto una direzione “anomala” rispetto alla loro storia. “Gli Stati Uniti affermano di essere fondati sul libero scambio. Imporre una tariffa del 100% sulle merci provenienti da altri Paesi, indipendentemente dalle ragioni, è una chiara violazione delle regole del Wto e dello spirito del libero scambio”. Di fronte all’economia altamente competitiva della Cina, alcuni Paesi stanno cercando disperatamente di trovare modi per controllarne lo sviluppo, verrebbe da pensare.