La sinistra tedesca ha devastato l’auto in Germania ed Europa: ennesima bancarotta

Ippolito Visconti Autore News Auto
Dalla Germania, crescenti sofferenze tra le aziende legate alla produzione automobilistica. 
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Ecco come la sinistra tedesca ha devastato l’auto in Germania ed Europa. Col bando termico 2035, senza proteggere l’elettrico, abbiamo l’ennesima bancarotta: MBW-Gruppe, specializzata nella finitura superficiale dei metalli con sede a Rheinmünster (Baden-Württemberg). ha – o aveva – stabilimenti a Lichtenau (Baden-Württemberg), Einbeck (Bassa Sassonia), Mühlhausen e Sömmerda (Turingia) e Hartha (Sassonia). Le varie società hanno portato i libri al tribunale distrettuale di Baden-Baden: c’è l’istanza di insolvenza. I giudici hanno accolto la richiesta, affidando la curatela fallimentare a Dirk Pehl dello studio legale Schultze & Braun. 

Fra 50 mila e 100 mila disoccupati

Solo in Germania, solo fra Case e fornitori, abbiamo grosso modo un minimo di 50 mila e un massimo di 100 mila disoccupati. I 320 dipendenti MBW-Gruppe avranno una tutela: indennità previste dalle normative tedesche fino a tutto il mese di febbraio 2025. E dopo? Impossibile rimettersi sul mercato. Sarebbe stato necessario il boom elettrico, che non c’è. Esiste solo il flop termico. A catena, guai per i creditori del Gruppo: questo è protetto per legge da eventuali rimostranze. Effetto domino, con tutti che perdono soldi e lavoro. È il Green Deal. Serviva invece aumentare il numero di colonnine e la protezione anti Cina, ma s’è pensato solo a mettere obblighi e paletti. Intanto, tutta da capire l’evoluzione del caso VW. C’è un accordo, che per il futuro prevede tagli forti.

Chi è interessato a un’azienda ko?

Pehl valuterà le opzioni adeguate per risanare e rilanciare l’azienda. Si cerca un potenziale investitore, industriale o finanziario, che rilevi l’intero compendio aziendale. Chi è interessato a un’azienda ko? Senza futuro nel termico. L’amministratore delegato Vanessa Schmidt: “Nel complesso, questi vari aumenti dei costi sui nostri clienti sono stati trasferiti sui clienti solo in parte e non sono stati compensati da un’espansione delle attività. Il sottoutilizzo degli impianti e gli oneri che gravano ancora sulla nostra azienda fanno sì che la nostra situazione di liquidità sia ora molto tesa e che non saremo più in grado di far fronte ai nostri obblighi di rimborso dei crediti nel prossimo futuro. Questo ci ha costretto a presentare istanza di insolvenza per poterci riposizionare sfruttando gli strumenti del diritto fallimentare e al contempo per trovare partner che ci forniscano capitali freschi”.

Giganti flop

Sono in crisi colossi della componentistica tedesca come Bosch, Continental, Schaeffler o ZF, a partire dai tagli alle commesse dell’industria dell’auto nazionale, uno dei principali clienti della MBW. Pesa il costo stellare dell’energia. Berlino non compra più gas dalla Russia. Insomma, una transizione cara come il fuoco, fatta con le noccioline. Un delirio.

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Allarme Clepa

Solo nel 2024, 30 mila persone hanno perso il lavoro nella componentistica auto, ossia il doppio rispetto al 2023. Analizzando il periodo degli ultimi cinque anni, dal 2020 ammontano a 58 mila gli addetti disoccupati. Lo rivela un’analisi condotta per il Financial Times dalla Clepa (European Association of Automotive Suppliers). Per la pandemia del 2020, l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, la concorrenza delle vetture elettriche e ibride plug-in cinesi. In tilt pure Feintool, Forvia, Michelin e Valeo. Un guaio per tutta l’Ue, che assume connotati ancora più gravi in Germania. I numeri oggi. Adesso in Europa i fornitori di ricambi per auto impiegano direttamente 1,7 milioni di lavoratori. Dal 2020, le perdite di posti per il calo delle auto termiche hanno superato le opportunità proposte dall’elettrico.

Industria energivora

In Germania e in Ue, l’industria automotive puntava sul termico ed è energivora. Si ritrova senza auto a benzina da vendere, e con l’energia costosissima. I rincari del gas e dell’elettricità, e i sempre più stringenti requisiti per raggiungere la neutralità climatica, sono devastanti. Una politica sinistroide tedesca e Ue scollegata dalla realtà. Coi Paesi Bassi, nazione senza industria auto e con pochissime macchine, che comandano politicamente nel settore automotive. Grazie a tutto questo, la politica di Cina, Usa e Russia ci osserva di lontano e sorride sorniona. Nel frattempo, la sinistra Ue arricchisce un uomo di destra come Musk: spettacolo a Bruxelles. Tesla vende crediti green alle Case che in questo modo non pagano multe di 16 miliardi di euro.

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