La sinistra tedesca dell’auto elettrica va in tilt con le multe Ue alle Case

Ippolito Visconti Autore News Auto
Gli elettori in Germania, la più grande economia europea, andranno alle urne il 23 febbraio: sinistra spaventatissima per gli errori sull’auto elettrica.
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Panico per la sinistra della Germania, perché il 23 febbraio 2025 ci sono le elezioni: dopo il disastro dell’auto elettrica e del Green Deal, con la disoccupazione di massa e i guai VW, gli invasati della macchina a corrente temono di perdere. Sia in terra tedesca sia dopo in Ue, perché la già traballante Commissione potrebbe perdere una stampella preziosa. Nel frattempo, il cancelliere Scholz – dopo aver contattato Putin per telefono – è un po’ isolato in Europa: Bruxelles insiste affinché Mosca resti isolata. Gli obiettivi sulle emissioni di carbonio che potrebbero comportare pesanti multe per inosservanza devono essere rivisti: 16 miliardi di multe Ue. Una mazzata per le Case tedesche. Sanzioni previste dal regolamento Ue del 2019 voluto dalla sinistra tedesca. Le regole imponevano colonnine di ricarica, bonus, protezione anti Cina: nulla è stato fatto per tutelare l’auto elettrica, vera vittima di questo sistema assurdo.

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Meno tasse 

I socialdemocratici di centro-sinistra (SPD) – spiega la Reuters – propongono riduzioni fiscali per l’acquisto o il leasing di veicoli elettrici, l’espansione delle stazioni di ricarica e un tetto alle tariffe della rete di trasmissione per rendere la ricarica più conveniente. Il partito si oppone anche alle multe per i produttori di automobili che non rispettano gli obiettivi di emissione dell’Ue, affermando che i produttori di automobili hanno bisogno di soldi per lo sviluppo dei veicoli elettrici. I Verdi hanno un approccio più severo per garantire che i produttori di automobili si impegnino per i veicoli elettrici. Sostengono il divieto di auto a combustibili fossili del 2035 e pensano che i produttori di automobili dovrebbero essere multati per non aver rispettato gli obiettivi di CO2, ma potrebbero avere più tempo per pagare, con i fondi utilizzati per iniziative europee a sostegno dell’industria dei veicoli elettrici. Propongono programmi di ricerca per lo sviluppo di software e batterie e per l’aumento della capacità produttiva per tecnologie critiche come semiconduttori e batterie.

Come negli Usa

Ricordando l’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti, il partito afferma che lo Stato dovrebbe fornire supporto ai consumatori che acquistano veicoli elettrici prodotti principalmente in Europa e offrire incentivi fiscali alle persone con redditi più bassi per la ricarica dei veicoli elettrici. Supporta anche i dazi dell’UE sui veicoli elettrici fabbricati in Cina.

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Industria auto pilastro totale

Adesso, la politica tedesca dice che occorre puntare a un elemento chiave: l’industria automobilistica deve restare leader. Inoltre, i conservatori cristiano-democratici, in corsa con il partito gemello bavarese CSU, vogliono annullare il divieto del 2035 sulle auto che emettono combustibili fossili. Niente bando termico. No al full electric. 

Consumatori nel caos

A pagare le conseguenze di politiche contraddittorie sono i consumatori. Prima si sentono dire che serve l’auto elettrica; poi arrivano i dazi contro le cinesi; quindi il no al bando termico. Confusione e incertezza paralizzano le vendite.

Estrema destra all’attacco

Anche l’estrema destra Alternativa per la Germania (AfD) sostiene il ritiro della graduale eliminazione delle auto che emettono combustibili fossili entro il 2035, volendo salvaguardare la produzione di auto con motore a combustione il più a lungo possibile per proteggere i posti di lavoro. Il partito vuole porre fine ai finanziamenti pubblici per l’infrastruttura di ricarica per veicoli elettrici e lasciare che sia il mercato, non la legge, a decidere la tecnologia appropriata per le auto. Il manifesto del partito afferma che tutti i tipi di auto dovrebbero ricevere le stesse politiche di sgravi fiscali.

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