La rivincita dell’auto elettrica: boom in Gran Bretagna, con l’aiutino

Ippolito Visconti Autore News Auto
I marchi di auto elettriche offrono sconti di 11.000 sterline.
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Gli europei, inglesi inclusi, amano le auto elettriche, ma servono sconti delle Case o dello Stato affinché i prezzi siano abbordabili (non bassi) e il full electric faccia boom: lo dimostrano i numeri in Gran Bretagna delle scorse settimane. Se poi ci mettiamo anche una rete di colonnine idonea e un prezzo dell’elettricità normale, l’elettrico riesce a entrare nel cuore. I produttori di stanno scontando gli EV in media di 11.000 sterline in UK per auto per aumentare le vendite, perché la domanda da parte degli acquirenti privati ​​rimane più debole del previsto. Circa 13.258 euro. Che grosso modo è la cifra adatta a coprire il delta col benzina. 

Come in Italia e Germania

Allo stesso modo, quando Italia e Germania (i governi, non le Case in quei due Paesi) hanno piazzato ecobonus elettrici, i mezzi a batteria sono decollati. Per poi crollare appena finiti gli incentivi. A far crescere le immatricolazioni, sia i privati sia le società di noleggio che girano le elettriche alle aziende.

Le Case sono belle e buone?

Ma perché in UK le Case hanno praticato forti sconti sull’elettrico? Perché sono belle e buone? Perché amano l’ambiente? No. Giovedì la Society of Motor Manufacturers and Traders (SMMT) ha annunciato che le aziende stavano ricorrendo a forti sconti nella fretta di soddisfare gli obiettivi di vendita di EV legalmente vincolanti nel mercato del Regno Unito. O vendi tot elettriche o paghi tot multe. Come in Ue: 15 miliardi di euro di sanzioni nel 2025. In GB, entro la fine del 2024 le aziende avranno speso 4 miliardi di sterline in sconti, il doppio di una stima precedente. Quest’anno saranno venduti circa 363.000 veicoli alimentati a batteria in totale, la cifra equivale a uno sconto medio di circa 11.000 sterline per EV.

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Guerra fra costruttori e governo

Le campagne di sconto e le promo arrivano nel mezzo di una disputa tra le Case automobilistiche e il governo sugli obiettivi di vendita di EV del Regno Unito, noti come mandato ZEV. Le regole richiedono che il 22% delle auto vendute quest’anno sia elettrico. Il target aumenta ogni anno fino a raggiungere l’80% nel 2030, con le società che rischiano multe di 15.000 sterline per auto se vendono troppi veicoli a benzina e diesel. I produttori chiedono ai ministri di allentare i requisiti o di aumentare la domanda con incentivi per i consumatori. Mike Hawes, amministratore delegato della SMMT, ha affermato: “I produttori stanno investendo a livelli senza precedenti per immettere sul mercato nuovi modelli a zero emissioni e spendendo miliardi in offerte allettanti. Tali incentivi non sono sostenibili: l’industria non può realizzare da sola le ambizioni di leader mondiale del Regno Unito”. 

Come sempre, le Case dicono: obiettivi irrealizzabili. E il governo replica: datevi una mossa. Stavolta con gli sconti. Ma poi la pacchia finisce: se no, l’azienda lavora in perdita. Perché l’elettrico richiede investimenti fortissimi. Alla fine, il consumatore viene stordito: incentivi statali col contagocce, bonus delle società a singhiozzo. In UK come in Unione europea.

La richiesta

“È giusto, quindi, che il governo riveda urgentemente la regolamentazione del mercato e il supporto necessario per guidarla, dato che le immatricolazioni di veicoli elettrici devono aumentare di oltre la metà dell’anno prossimo. Una regolamentazione ambiziosa, un piano audace per gli incentivi e un’accelerazione dell’implementazione delle infrastrutture sono essenziali per il successo. Altrimenti, i posti di lavoro, gli investimenti e la decarbonizzazione nel Regno Unito saranno ulteriormente a rischio”.

Giovedì, la SMMT ha affermato che le vendite di mezzi a pila sono aumentate a 38.581 a novembre, il 58% in più rispetto all’anno precedente. Ha portato la quota di mercato dei modelli elettrici al 25%, il livello più alto da dicembre 2022. Questo è stato solo il secondo mese di quest’anno in cui le case automobilistiche hanno raggiunto l’obiettivo principale per le vendite di macchine a corrente stabilito dal mandato ZEV. La domanda di mercato per i veicoli elettrici rimane debole. La SMMT ha sostenuto che i conducenti hanno bisogno di agevolazioni fiscali e altri incentivi per incoraggiarli ad acquistare veicoli elettrici: “La domanda di mercato per i veicoli elettrici rimane debole, al di sotto dei livelli previsti quando il regolamento è stato redatto dal precedente governo”.

Tavoli inutili e dannosi

La SMMT prevede attualmente che la quota di mercato dei veicoli elettrici sarà compresa tra il 18,7% e il 19% quest’anno. La maggior parte dei produttori di automobili eviterà le multe nel 2024 grazie a qualche concessione. I ministri hanno tenuto riunioni con le Case automobilistiche nelle ultime settimane: tuttavia, il governo ha insistito sul fatto che non cambierà la tempistica per il passaggio al solo elettrico e ha affermato che i ritardi renderanno solo più difficile e più costoso per l’industria e le famiglie a lungo termine. I soliti Tavoli inutili e anzi dannosi: s’incontrano, si vedono, si stringono la mano, qualche foto, eppoi tutto come e peggio di prima. In UK, in Italia, in Ue. Che non si facciano allora mai più questi Tavoli deleteri: che si parlino via mail o via WhatsApp.

Lavoratori sempre in mezzo

Nel fine settimana, Jonathan Reynolds, il Segretario per le imprese, ha scritto sul Guardian: “Se riusciamo a realizzare questa transizione e supportiamo la crescita del mercato dei veicoli elettrici nel Regno Unito, allora abbiamo un’enorme opportunità di attingere a un’industria multimiliardaria che può creare posti di lavoro ben pagati per i decenni a venire. Vogliamo lavorare con l’industria e assicurarci che le sue voci siano ascoltate su come arrivarci. Ecco perché stiamo accelerando una consultazione che esaminerà come il governo può supportare produttori, investitori e l’industria in generale per raggiungere l’obiettivo”.

Da parte loro, le Case (in Italia, UK e Ue) ricordano: col rischio multe, pericolo disoccupazione e chiusure. Alla fine, come si vede, per i governi e le aziende, ogni benedetta volta che si parla di elettrico, si finisce per dissertare sui livelli occupazionali e sui tagli. Forse, politici e imprenditori se la dovrebbero vedere fra di loro, senza coinvolgere in modo diretto o indiretto i lavoratori, le vere vittime dell’elettrico, concepito male.

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