La piattaforma “Modena” della cinese Xiaomi SU7 scatena polemiche

Ippolito Visconti Autore News Auto
Infuria il dibattito sulla piattaforma “Modena” della berlina cinese Xiaomi SU7. La Porsche Taycan d’Oriente, potentissima, aggressiva, feroce, disposta a fare la “guerra” a Tesla e Case tedesche.
piattaforma “Modena”

Infuria il dibattito sulla piattaforma “Modena” della berlina cinese Xiaomi SU7. La Porsche Taycan d’Oriente, potentissima, aggressiva, feroce, disposta a fare la “guerra” a Tesla e Case tedesche. Al Salone di Pechino, dove viene costruita in partnership con la BAIC, la vettura ha suscitato enorme interesse. Ma ora è polemica.

La piattaforma “Modena” che il ministro non “digerisce”

Il ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso il massimo sostegno per la tutela della denominazione Modena in base alla normativa vigente. Target: contrastare l’utilizzo di simboli o denominazioni italiane per prodotti realizzati in altri Paesi. Sulla stessa linea il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli: nessuno può pensare di impadronirsi del marchio Modena, tantomeno se nella produzione non c’è alcun legame con il territorio. “Siamo impegnati a tutelare in ogni modo, anche legalmente, l’utilizzo improprio del nome della città”. Poi la richiesta al governo di sostegno in questo sforzo. 

Urso ha illustrato al sindaco quanto introdotto dal nuovo regolamento europeo sulle indicazioni geografiche per i prodotti artigianali e industriali. Si cerca una maggiore tutela delle produzioni legate al modello della Motor Valley, orgoglio dell’auto Made in Italy. Ci sarà una prima ricognizione su oltre duecento luoghi, in Italia, tipici per le loro produzioni, che possono rivendicare il riconoscimento di indicazione geografica. Come previsto nel nuovo regolamento a tutela dei consumatori e dei produttori dell’Ue. 

Xiaomi SU7

Xiaomi scatenata

Il fatto è che i cinesi sono furie scatenate nell’automotive: al business degli smartphone uniscono quello dell’auto elettrica, come Xiaomi. Ora il rebus. Il ministro italiano cosa farà coi cinesi? In passato ha aperto le porte: della serie, investire in Italia per favorire l’occupazione. Adesso tuttavia i cinesi si mostrano straordinariamente aggressivi. Quindi, che fare? Fra l’altro, siamo in presenza di una “belva”, che ha richiesto investimenti fortissimi: la Xiaomi SU7 è una berlina-coupé a quattro porte lunga quasi cinque metri e con un passo di tre metri esatti. Tre tagli batteria da 73,6 a 101 kWh per autonomie fino a 830 km nel ciclo cinese. Trazione integrale e 673 CV di potenza massima. A 38.750 euro con lo 0-100 in 2,78 secondi e velocità massima di 265 km/h. Tecnologie a piene mani: Pilot Pro basata su telecamere con hardware Nvidia Drive Orin. O Pilot Max con lidar e processore dotato di potenza di calcolo straordinaria. Premessa della guida automatizzata quasi al 100%.

Il caso Alfa Romeo Milano poi Junior

Tutto questo ci fa tornare al caso Alfa Romeo Milano. Per Urso, la Milano non può chiamarsi così perché fatta all’estero. Di qui la risposta di Jean-Philippe Imparato, CEO del Biscione: la scelta del nuovo nome Junior è del tutto naturale, essendo fortemente legato alla storia del marchio. Si cambia, pur sapendo di non essere obbligati a farlo: per evitare qualsiasi tipo di polemica

Vedremo se i cinesi eviteranno polemiche, cambiando il nome da Modena in un nome cinese qualsiasi: Pechino o altro.

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