La pazza idea di Polestar: sottrarre a Tesla i clienti infuriati per le posizioni politiche di Elon Musk

Dario Marchetti Autore
Ad affermarlo senza tanti giri di parole è il suo CEO, Michael Lohscheller, in una intervista a Bloomberg
Polestar 3

Elon Musk sembra divertirsi molto, nella sua nuova veste di politico. Le sue incursioni in tal senso, però, potrebbero presto costare caro al suo marchio automobilistico, Tesla. Molti dei suoi clienti, infatti, seguono valori che l’uomo più ricco del mondo sta contrastando con sempre maggiore forza, anche contando su risorse finanziarie enormi.

Qualcuno, però, ha deciso che è ora di proporre un argine all’invasione di campo in atto. È il caso della Germania, ove Musk sta sponsorizzando pesantemente AfD, partito in odore di nazismo. Tanto da spingere la SPD ad affermare la necessità di fermarlo. E quale miglior modo di colpire un imprenditore nel suo vero punto debole, ovvero il portafogli? Lo stesso pensiero avuto dal nuovo CEO di Polestar, Michael Lohscheller, che vede tutto ciò come una notevole opportunità per il suo marchio.

Polestar, l’obiettivo è strappare i clienti di Tesla in disaccordo politico con Musk

Polestar si trova in un momento abbastanza particolare della sua esistenza. Nel corso del 2024 la casa di proprietà del gruppo Geely ha venduto appena 44.851 auto elettriche, con un calo del 15% rispetto ai dodici mesi precedenti. Un andamento abbastanza stentato, in attesa dell’allargamento della gamma con i nuovi modelli, ovvero Polestar 3 e Polestar 4, che potrebbero rivelarsi decisivi nella strategia di crescita dell’azienda scandinava.

Polestar 4

Per cercare di crescere maggiormente, ora, il suo nuovo amministratore delegato Michael Lohscheller sembra deciso a sfruttare quello che a molti osservatori sembra ormai un vero e proprio tallone d’Achille di Elon Musk, ovvero la sua invasione di campo nell’arena politica. Un’entrata a piedi uniti portata avanti a suon di posizioni sempre più estreme, come l’appoggio alla destra estrema tedesca.

E l’appoggio a AfD, un partito che indica Adolf Hitler alla stregua di un comunista, è sembrato effettivamente troppo a molte persone, tra cui non pochi clienti di Tesla. Un fastidio che, del resto, si era già evidenziato qualche settimana fa, quando negli Stati Uniti sono andati a ruba gli adesivi per i parafanghi delle Tesla in cui si proclama la lontananza dalle posizioni politiche del suo fondatore. Musica per le orecchie di Lohscheller, che in quanto sta accadendo ha ravvisato una gigantesca opportunità per Polestar.

Tesla, il calo delle vendite è un campanello d’allarme?

Nel 2024, le vendite di Tesla sono diminuite per la prima volta da un decennio. E la sua quota di mercato EV degli Stati Uniti è in calo ormai da svariati trimestri consecutivi. Nell’ultimo trimestre ha rappresentato il 44%, ma già quello relativo al primo del 2025 potrebbe vederne un’ulteriore erosione.

A livello mondiale, poi, è da registrare l’incessante avanzata di BYD. I cui modelli non sono gravati dalle posizioni politicamente scorrette che gravano sulle Tesla. E per il nuovo CEO di Polestar sembra essere arrivata l’ora di sfruttarle al meglio, Tanto da stigmatizzare apertamente il comportamento di Musk nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg. In cui ha affermato, al riguardo: “Molte persone hanno un sentimento molto, molto negativo”. Il riferimento è appunto alle controverse prese di posizione politiche del miliardario di origini sudafricane.

Musk, in effetti, ha già espresso posizioni di pieno appoggio ai partiti dell’estrema destra tedesca e inglese. Non pago di ciò, si è abbandonato ad un gesto, nel corso dell’inaugurazione della seconda presidenza Trump, che a molti è sembrato un chiaro riferimento al saluto in uso tra i nazisti. Non a caso accolto con grande favore da suprematisti bianchi e gruppi neonazisti del suo Paese.

Questa è pura arroganza: Lohscheller non le manda a dire

Lohscheller ha iniziato il suo discorso elogiando l’acume imprenditoriale di Musk. Poi, però, ha dato al suo discorso una piega completamente diversa, criticando aspramente la sua interferenza nella politica europea. Tanto da affermare: “Penso che sia totalmente inaccettabile. Semplicemente non si fa. Questa è pura arroganza”.

Sede Polestar

Sin qui siamo nel campo delle semplici opinioni. Il manager tedesco, però, non ha mancato di ravvisare in quanto sta accadendo una potenziale occasione per la sua azienda. Tanto da chiedere ai suoi responsabili delle vendite di provare ad attirare potenziali acquirenti Tesla che non sono interessati a essere associati al marchio. O a quelli scontenti di esserlo.

Occorre sottolineare che tale approccio non è del tutto nuovo. I rivali di Tesla hanno in effetti provato a sfruttare il varco creato da Elon Musk. Nessuno di loro, però, si è spinto nella critica esplicita delle sue posizioni politiche. Polestar, invece, non ha alcuna remora nell’affondare il colpo in quello che ormai può essere considerato il ventre molle di Tesla. Il tutto con l’obiettivo di incrementare fortemente le vendite. Tanto da spingere Lohscheller ad affermare che il 2025 sarà l’anno migliore nella storia di Polestar.

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