La Suzuki ha deciso di svelare i dettagli relativi alla quarta generazione della Dzire, la cui commercializzazione parte dall’India. Una mossa tesa evidentemente a sfruttare l’onda mediatica che ha fatto seguito alla presentazione dell’eVitara, la quale rappresenta il passo introduttivo del marchio nipponico nel settore delle auto elettriche.
La piccola berlina in oggetto, è comunque destinata a far parlare di sé. Si tratta infatti del primo modello di Suzuki ad ottenere 5 stelle nella valutazione di sicurezza Global New Car Assessment Programme (NCAP). Strettamente correlata alla Swift, inoltre, se ne distingue per un look più serioso rispetto a quello giudicato da molti sbarazzino della prima, oltre che per il maggior numero di funzionalità presenti al suo interno.
Suzuki Dzire, andiamo a osservarla da vicino
Dal punto di vista visivo, il nuovo modello non ha quasi nulla in comune con la Swift. Gli spunti stilistici che la distinguono, vanno a includere nuovi fari angolari con luci diurne orizzontali, una griglia più ampia, nuovi cerchi in lega e una linea di spalla più definita. Verso la parte posteriore, il modello presenta nuovi fanali posteriori e una striscia cromata più prominente rispetto a quella precedente.
La nuova Suzuki Dzire misura 3.995 mm in termini di lunghezza, con un passo di 2.450, conservando quindi i valori del modello uscente. Il nuovo modello offre la ricarica wireless, il controllo automatico del clima, un pulsante di avvio e arresto del motore, bocchette di ventilazione posteriori e un tetto apribile elettrico che rappresenta in effetti una novità per la Dzire.
In termini di sicurezza, le caratteristiche standard dell’auto vanno invece a includere sei airbag, cinture di sicurezza a tre punti per tutti e cinque i passeggeri, ancoraggi ISOFIX per i seggiolini dei bambini, freni antibloccaggio, un sistema di promemoria per le cinture di sicurezza e sensori di parcheggio posteriori. Una dotazione che gli ha permesso di ottenere cinque stelle nel test Global NCAP.
La dotazione interna
All’interno, il cruscotto si presenta abbastanza simile a quello adottato dalla Swift. Si fanno però notare alcune modifiche nelle finiture, a partire dagli accenti in finto legno. Un quadro strumenti analogico è poi abbinato a un infotainment da 9 pollici, compatibile con la connettività wireless Android Auto / Apple CarPlay. I modelli caratterizzati dalle specifiche più elevate dispongono anche di un tetto apribile elettrico, aria condizionata automatica, una telecamera a 360 gradi, un pad di ricarica wireless, e funzionalità Suzuki Connect.
Il bagagliaio ha una capacità di 382 litri (13,5 piedi cubi) che, se in effetti non sembra di rilievo, vanta comunque 117 litri in più rispetto alla Swift. E proprio come accade per quest’ultima, la nuova generazione della Dzire va a basarsi sulle fondamenta Heartect. Sotto il cofano è disposto un motore aspirato da 1,2 litri a tre cilindri, in grado di generare 80 CV (60 kW / 82 CV) nel funzionamento a benzina, o 69 CV (51 kW / 70 CV) nella versione CNG. Il mulino può essere abbinato a un cambio manuale o automatico a cinque velocità, in modo da inviare potenza all’asse anteriore.
La Suzuki Dzire è già disponibile per l’ordine in India a un prezzo compreso tra gli 8mila e i 12mila dollari. Un prezzo che dovrebbe consentirgli di muovere concorrenza a rivali, quelli presenti nel segmento delle piccole berline, che rispondono ai nomi di Honda Amaze, anch’essa presto destinata a entrare in una nuova generazione, Hyundai Aura e Tata Tigor.
La strategia per l’elettrificazione della gamma potrebbe essere ridisegnata
Il lancio della nuova Dzire, avviene a pochi giorni da quello dell’eVitara. Ovvero dal primo deciso passo in direzione delle auto elettriche. Costruita in India, presenta molti punti di contatto con il nuovo SUV Toyota bZ, anch’esso all’orizzonte. Al tempo stesso, Suzuki, come gran parte dei marchi del sol levante, continua ad avere dubbi sull’opportunità di investire in maniera massiccia sull’elettrificazione della propria gamma. Una prudenza che è del resto figlia dell’osservazione di un settore in continua fluttuazione.
Se, in un primo momento, Suzuki aveva promesso di investire 35 miliardi di dollari per lanciare cinque EV entro il 2030, ora tutto è tornato in alto mare. A riconoscerlo è stato proprio il presidente dell’azienda, Toshihiro Suzuki, durante la presentazione dell’eVitara. In quell’occasione, infatti, ha dichiarato ai media presenti che sarebbe pericoloso mantenere intatti i programmi a fronte di un rallentamento della domanda di EV e di una concorrenza in tale ambito, soprattutto dei marchi cinesi, che cresce di tono.
Queste le parole pronunciate al riguardo: “Guardando alla situazione attuale, gli incentivi governativi per i BEV stanno terminando e, considerata la competitività molto forte del segmento dei veicoli elettrici cinesi occorre pensare attentamente a quale tipo di essi dovrebbe essere introdotto sul mercato e in quale momento”.