La cinese Leapmotor di Stellantis per aggredire il mercato: sarà un successo, dice Tavares

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il capo Stellantis Tavares ha colto l’occasione del Salone dell’Auto di Parigi per parlare di Leapmotor.
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La cinese Leapmotor, marchio numero 15 di Stellantis, può essere la chiave del futuro del Gruppo: l’ad Tavares ha colto l’occasione del Salone dell’Auto di Parigi per parlare del brand orientale. Alla presentazione della B10, ha sottolineato l’importanza dell’alleanza con la società del Dragone. Esprimendo ottimismo sulla joint venture Leapmotor International: obiettivo, trasformare il panorama del mercato europeo dei veicoli elettrici. “Ho grande fiducia e non ho dubbi che avremo successo”. È un accordo “senza precedenti nell’industria automobilistica”, che dà “nuove opportunità per entrambe le aziende”.

Target dell’alleanza, democratizzare i veicoli elettrici ad alta tecnologia e convenienti, al di fuori della Cina, per affrontare più velocemente il cambiamento climatico. “Leapmotor è uno dei nuovi player cinesi di veicoli elettrici in più rapida crescita e più impressionanti”, dice il manager lusitano. 

“Ingredienti giusti”

Ci sono “tutti gli ingredienti giusti: modelli all’avanguardia, un modello di integrazione verticale unico e una suite completa di capacità di ricerca e sviluppo e produzione interne”. Insomma, la scommessa del dirigente portoghese è forte. “Sono sicuro che entrambi trarremo benefici dall’alleanza”.

Occhio perché qui Stellantis si gioca tantissimo. Cerca di vendere elettriche cinesi con margini di profitto superiori probabilmente a quelli ottenuti immatricolando le full electric Fiat e Peugeot. Consegnare in fretta, fare numero. Con l’ex gallina dalle uova d’oro, Jeep in Usa, che sta male, si punta su un brand dell’ex Celeste Impero.

Dazi sì, dazi no, ecco le parole di Tavares a Parigi 2022

Tavares è contro i dazi alle elettriche cinesi; in passato, era a favore. Innanzi a Macron al Salone di Parigi 2022: “Molto semplicemente, dovremmo chiedere all’Unione europea di imporre ai produttori cinesi che esportano automobili in Europa le stesse condizioni con le quali noi produttori occidentali esportiamo in Cina”. E il  “il mercato europeo è completamente aperto ai cinesi e non sappiamo se la loro strategia potrebbe essere di conquistare quote di mercato in perdita e aumentare i prezzi in un secondo momento”. Infine, “il presidente Macron è d’accordo ma ci deve essere un fronte europeo più ampio che dica che i cinesi sono i benvenuti in Europa a patto che competano con noi con le stesse regole”.

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Parola ai cinesi

Presenti anche Jiangming Zhu, fondatore e presidente della Leapmotor, e Tianshu Xin, numero uno della joint venture controllata da Stellantis con il 51% del capitale. C16, C10, C11 e C01 “a settembre hanno raggiunto un volume di vendita mensile di oltre 30.000 unità in Cina, che è la migliore prova del riconoscimento da parte dei consumatori della tecnologia e della qualità”. ha detto il primo. La B10 è basata sulla Leap 3.5, architettura di segmento B. Dopo la nuova Suv compatta, altri due modelli lanciati a livello globale il prossimo anno. Gli ha fatto eco Xin: “Abbiamo già più di 200 rivenditori in 13 mercati europei e siamo in rapida espansione, puntando a 500 punti vendita in Europa entro la fine del 2025. Il 23 settembre, abbiamo iniziato le vendite in Europa e dal quarto trimestre del 2024 ci espanderemo in altre tre regioni, Sud America, Medio Oriente-Africa e Asia-Pacifico, dimostrando la nostra ambizione globale. Leapmotor international sta entrando nel mercato globale con determinazione, sfruttando il prodotto innovativo e la consolidata rete Stellantis in tutto il mondo. La nostra missione è fornire soluzioni di mobilità accessibili ed eccellenti ai consumatori globali”.

A Tychy

A giugno 2024, Stellantis ha dato il via alla produzione dell’auto elettrica cinese Leapmotor T03 nello stabilimento polacco di Tychy. Qui perché i costi, rispetto a uno stabilimento italiano, sono dimezzati: per ogni auto 500 euro come in Cina; in Italia 1.000 euro per vettura. Per i sindacati, “è evidente invece che Stellantis procede nel suo percorso di disimpegno dal nostro Paese, che nemmeno l’annuncio della 500 ibrida a Mirafiori dal 2026, può controvertire”.

BYD nemico numero uno

Chi il rivale maggiore? La cinese BYD. Sta per lanciare sul mercato europeo un’auto elettrica a partire da 25.000 euro, una cifra molto competitiva. Questo avverrà inizialmente in Germania nei prossimi mesi. D’altronde, il colosso orientale subisce dazi meno forti rispetto a quelli di altri, in quanto dimostratosi collaborativo: meno del 10%. Per il vicepresidente esecutivo Stella Li saranno necessari meno di sei mesi per convincere i consumatori tedeschi, puntando a guadagnare la loro fiducia. Poi arriverà la Seagull, ancora meno costosa. A ogni modo, non si può parlare di low cost. Al massimo, di vetture meno care delle altre.

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