La cinese Geely (Volvo) molto infastidita dai dazi europei 

Ippolito Visconti Autore News Auto
Provocazione continua da parte dell’Ue contro la Cina e le Case cinesi: Geely (Volvo) protesta.
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Sale la tensione fra due fazioni: da una parte l’Ue; dall’altra, la Cina e le Case cinesi. Bruxelles impone extra dazi pesanti sulle elettriche del Dragone esportate verso di noi, e ora il colosso Geely (sino a qualche ora fa rimasto in silenzio, unica eccezione fra i costruttori orientali) dice la sua. Emerge molto fastidio per i dazi. Che colpiranno gli utili del gigante e le vendite in Europa della controllata Zeekr.

Il 20 agosto, la Commissione europea ha proposto un dazio del 19,3% sulle importazioni di veicoli elettrici da Geely. Nel frattempo, gli Stati Uniti hanno quadruplicato i dazi sui veicoli elettrici cinesi a oltre il 100%, escludendoli di fatto dal mercato. Altri Paesi tra cui Turchia e Canada hanno adottato o stanno prendendo in considerazione azioni simili. Questo aumenta l’irritazione dell’azienda. Che controlla la svedese Volvo e i marchi britannici Lotus Cars e London Electric Vehicle Company. Comunque, gli impianti di produzione esistenti per Volvo e Lotus in Europa dovrebbero aiutare ad attutire il colpo.

Geely, potrebbe fare meno soldi

Quindi, in previsione, la società incasserà meno quattrini. Di quanto parliamo? Vediamo i sei mesi 2024: aumento del 575% dell’utile netto a 10,6 miliardi di yuan (1,5 miliardi di dollari) sui sei mesi 2023. La cessione delle sussidiarie dalla creazione dell’impresa Horse con i partner Renault e Saudi Aramco ha comportato un guadagno una tantum di 7,47 miliardi di yuan. Le consegne di veicoli sono aumentate del 41% a 955.730 unità, con mezzi elettrici e ibridi plug-in che hanno guidato la crescita. Obiettivo di vendita per il 2024 a 2 milioni di veicoli. 

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Ibrido plug-in, mossa geniale

Geely continua a sfruttare lo slancio della sua gamma ibrida plug-in, con la sua conveniente serie Galaxy che lancia nuove auto come la Suv elettrica E5. Il marchio premium Zeekr ha anche rinnovato i modelli esistenti, tra cui le edizioni globali del suo minivan 009 e la Suv compatto. Polestar delude invece: calo del 42% nelle esportazioni verso l’Ue a luglio dopo l’entrata in vigore delle tariffe provvisorie. Così, il costruttore si copre: se le full electric non tirano, ecco le ibride plug-in, termiche ricaricabili.

L’azienda cinese sta anche combattendo un mercato interno ultra competitivo in Cina, dove una guerra dei prezzi ha colpito i profitti delle case automobilistiche e un’economia in indebolimento hanno pesato sulla spesa dei consumatori per beni costosi come le auto nuove. Nel tentativo di aumentare la spesa per l’auto, il governo ha introdotto un incentivo cash-for-clunkers per gli acquirenti che scambiano vecchi veicoli con nuovi veicoli elettrici qualificati e auto a benzina a basso consumo di carburante, con sconti fino a 20.000 yuan. Il sussidio andrebbe a vantaggio dei produttori, tra cui Geely.

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