La cinese Chery con Maserati può fare boom

Chery International potrebbe acquistare la Maserati? Se sì, un forte investimento farebbe tornare il Tridente ai fasti di un tempo.
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Non c’è nessuna conferma ma neppure nessuna smentita forte sul fatto che la cinese Chery International possa acquistare Maserati, in crisi nerissima all’interno del Gruppo Stellantis. “Ora non posso confermare nulla, posso solo dire che sicuramente siamo molto interessati a diversi marchi di alta gamma”, dice il presidente Zhang Guibing durante il programma tv Presa Diretta. “Noi non vogliamo semplicemente vendere le nostre auto in Europa. Noi vogliamo integrarci con l’industria locale europea, con la catena di approvvigionamento e i fornitori europei, con i governi europei. Non solo i nostri clienti devono rimanere soddisfatti, ma anche i governi lo devono essere e i lavoratori europei e la società. Ecco cosa significa per noi in Europa per l’Europa. Se davvero vogliamo essere un grande attore dobbiamo sicuramente produrre in Europa”. 

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Chi è Chery e perché Maserati può tornare ai fasti antichi

Chery Automobile è una Casa automobilistica cinese, fondata nel 1997, uno dei principali produttori nel Paese del Dragone grazie anche a risorse immense (40 miliardi di dollari di fatturato). In Italia nel 2007 ha stretto un accordo con l’azienda DR Automobiles, che prevede la fornitura dei componenti per il SUV DR5, la piccola citycar DR1 e la monovolume compatta DR2. Da luglio 2024 è in Italia con i marchi Omoda e Jaecoo. Il colosso nel 2024  ha firmato accordi quadro con NIO per stabilire una cooperazione negli standard delle batterie, nella tecnologia di scambio delle batterie. Un gigante affamato cui Maserati farebbe un gran comodo per sfondare in Europa: elettriche senza dazi UE. Come farà la cinese BYD in Ungheria e Turchia. D’altra parte, Chery è una delle maggiori aziende auto cinesi, con un record di 2.603.916 veicoli venduti in tutto il 2024. Ha piazzato 583.569 veicoli a nuova energia (NEV) nel 2024, con un aumento del 232,7% su base annua. L’azienda ha esportato 1.144.588 veicoli nel 2024, con +21,4%

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Italia nel cuore di Chery

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È concreto il progetto Chery di aprire un centro di design in Italia. In quanto alle full electric, la società sa che in Europa siamo molto indietro: “È chiaro che le infrastrutture elettriche non sono sviluppate come in Cina e questo è un problema. Ma negli ultimi tre anni ci sono stati grandi cambiamenti, l’innovazione tecnologia si sta sviluppando molto velocemente”. Fare shopping nel Belpaese sarebbe un colpaccio, anche perché fra i mille esempi abbiamo Geely con la svedese Volvo, rinata grazie alle cure del Celeste Impero: tenacia, voglia di stupire.

Parliamo della stessa azienda che ha rilevato lo stabilimento Nissan di Barcellona e che, di lì a pochi mesi, avrebbe dovuto produrvi, salvo poi ritardare la produzione dell’auto. Maserati ha venduto circa 26.600 auto nel 2023. Sebbene non sia stato esattamente il suo anno peggiore, è ancora lontana dal record di 51.500 unità vendute nel 2017. Nel 2024 le targhe del Tridente sono crollate del 15,3% rispetto al 2023, per via di 11.300 auto. Nel primo trimestre del 2025, assemblate 30 vetture a Modena, settanta a Mirafiori e 930 a Cassino.

Intelligenza Artificiale: Chery scatenata

Chery potrebbe sfruttare l’IA anche per Maserati. Si pensi al suo modello completamente elettrico Little Ant con un sistema di guida intelligente basato sulla piattaforma Qualcomm 8620. Little Ant è uno dei modelli più economici di Chery, con un prezzo di partenza di 7.300 euro in Cina. La società equipaggerà i suoi modelli low cost con un sistema di guida smart, in seguito all’iniziativa di BYD di rendere questa tecnologia accessibile a tutti. Si pensi alle applicazioni per un brand di lusso come Maserati con la navigazione NOA (Navigazione con pilota automatico) in autostrada e le funzioni di parcheggio con memoria. D’altronde, il 2025 dovrebbe essere il primo anno di smart driving in Cina e la prossima fase della competizione si concentrerà probabilmente sull’ecologia dei dati e sull’esperienza utente, secondo quanto riportato.

Super ibride Maserati?

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Il numero uno di Chery ha in mente per la società cinese le “auto super ibride perché dentro la città possono fare dai 100 ai 300 chilometri solo in modalità elettrica e in guida mista si può arrivare a 1200 chilometri di autonomia. Anche in Cina stanno crescendo. Ancora una volta è la ricerca tecnologia che sta dando tutte le risposte”. Chissà che un giorno il Tridente rinasca con elettriche e super ibride in stile cinese. Il glorioso marchio, fondato nel 1914 e finito nell’orbita della famiglia Agnelli nel 1993, sforna macchine a singhiozzo ormai.

Sindacati impauriti per l’attuale situazione di Maserati

Nelle scorse ore, il CEO Maserati Santo Ficili ha inviato una lettera ai dipendenti per rassicurarli che Stellantis resta fedele al marchio: i sindacati temono il peggio nonostante di Officine Fuoriserie con un investimento di 11 milioni euro per la personalizzazione di Alta Gamma.

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