Nella black list del Pentagono ci finisce un colosso come la cinese CATL: Contemporary Amperex Technology Co. Limited è leader mondiale di batterie auto elettriche. È dentro un elenco di aziende che, dice Washington, collaborano con l’esercito cinese. Questo mettere in difficoltà il fondatore di Tesla, Elon Musk, che deve bilanciare il suo ruolo nell’amministrazione Trump con i suoi legami con la Cina. Infatti, la Casa texana prende batterie dalla cinese CATL. Un bel groviglio, come riferisce la Reuters.
Un gigante tira l’altro
CATL, il più grande produttore di batterie al mondo, è un importante fornitore di batterie al litio ferro fosfato (LFP) per Tesla. Dove? Nella sua fabbrica di Shanghai. Che ha esportato queste auto dotate di batterie in altri mercati come Europa e Canada. L’azienda del Dragone è inoltre pronta a fornire celle e pacchi batteria allo stabilimento Tesla di Shanghai per Megapack. Questo è un sistema di accumulo di energia. I due stanno anche parlando di come CATL possa aumentare le sue forniture man mano che l’attività Megapack cresce. Non si prevede alcun impatto a breve termine per Tesla, ma Seth Goldstein, analista di Morningstar, ha affermato che “essere potenzialmente esclusi dai contratti militari potrebbe dare una pausa a chiunque stia considerando una partnership”.
Nel Michigan
L’accordo di CATL con Tesla è modellato su una partnership esistente con Ford Motor, che prevede di iniziare a produrre batterie al litio-ferro a basso costo entro il 2026 utilizzando la tecnologia concessa in licenza in uno stabilimento nel Michigan.
Qual è il guaio
I legislatori hanno criticato alcuni dei progetti di accumulo di batterie di CATL negli Stati Uniti, sostenendo che sono potenziali minacce alla sicurezza. Il mercato statunitense ha rappresentato rispettivamente il 4% e il 35% delle batterie per veicoli elettrici (EV) e sistemi di accumulo elettrico (ESS) di CATL nel 2023.
Collegamenti con l’esercito cinese
Lunedì il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha designato CATL e altre società cinesi, tra cui il gigante della tecnologia Tencent Holdings, come collegate all’esercito cinese. Sebbene la designazione non comporti alcuna restrizione per l’attività, può essere un duro colpo per la reputazione delle aziende interessate e funge da duro avvertimento per le entità statunitensi sui rischi di fare affari con loro. Potrebbe anche aumentare la pressione sul Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti affinché sanzioni le aziende.
Cosa bolle in pentola
Lo scorso febbraio, sotto pressione da parte dei legislatori, la società di servizi pubblici statunitense Duke Energy ha affermato che avrebbe dismesso le batterie di accumulo di energia prodotte da CATL in una delle più grandi basi del corpo dei Marines della nazione e che avrebbe eliminato gradualmente le batterie della società oientale nei suoi progetti civili. Goldstein ha aggiunto che si aspetta che Tesla continui le sue partnership a causa dell’importanza dei rapporti dell’azienda con il governo cinese. Rovesciare quei legami “potrebbe potenzialmente essere peggio di qualsiasi ramificazione politica negli Stati Uniti”, ha affermato.
La legge è chiara
Dalla legge del 2021 che ha creato il requisito dell’elenco delle aziende militari cinesi del Pentagono, il Congresso ha approvato misure che potrebbero impedire contratti federali con aziende designate. Il radicale Defense Authorization Act del 2024, ad esempio, conteneva disposizioni che avrebbero vietato al Dipartimento della Difesa di stipulare contratti con aziende nell’elenco CMC o di acquistare beni e servizi che includessero prodotti di tali aziende a partire rispettivamente dal 2026 e dal 2027.
La Cina protesta
L’inclusione dell’azienda nell’elenco CMC degli Stati Uniti è anche un duro colpo per l’azienda nel momento in cui ha perseguito l’espansione internazionale e sta cercando altri accordi negli Stati Uniti. Martedì CATL ha definito la designazione un errore, affermando che “non è impegnata in alcuna attività militare”. “Il ruolo di CATL nel settore delle batterie rispecchia quello di Huawei nelle telecomunicazioni. È un tentativo strategico di predominio con implicazioni di vasta portata per la sicurezza nazionale”, ha affermato Craig Singleton, un ricercatore senior presso la Foundation for Defense of Democracies.