Con sapienza, umiltà e lungimiranza, la Cina assume i migliori talenti europei dell’auto, di ogni età. Vedi anzitutto il colosso BYD con Alfredo Altavilla e tanti altri. O Xiaomi: il gigante hi-tech ha assunto almeno cinque dirigenti senior da aziende tra cui la tedesca BMW, come mostrano i post di LinkedIn. Lo riporta la Reuters. Un centro di Ricerca & Sviluppo a Monaco di Baviera, peranto.
Via ai piani della società del Dragone, iper aggressiva, per costruire un centro di ricerca e sviluppo di auto elettriche in Europa. Da una parte, le risorse spaventose e le capacità degli uomini del Celeste Impero (inclusi gli alti funzionari del Partito, super efficienti); dall’altra, le competenze di italiani ed europei. Con l’auspicio che il Regno di Mezzo venga a pescare qui in Italia il meglio a livello di componentistica fra fornitori di valore planetario.
Xiaomi: smartphone o auto, si morde il mercato
Il terzo produttore di smartphone al mondo, Xiaomi, ha iniziato a produrre auto elettriche nel 2024 con il lancio della berlina SU7 dopo aver venduto telefoni, elettrodomestici e gadget intelligenti per la maggior parte dei suoi 15 anni di storia. Dopodiché, ha iniziato a dar noia a Tesla in Cina. E ai marchi europei, per i quali Pechino non è più l’Eldorado automotive d’un tempo, con la concorrenza sfrenata dei marchi locali, in quanto a efficienza del powertrain, contenuti tecnologici, guida autonoma. Di qui il sorpasso addirittura alla Tesla Model 3 a dicembre 2024, con il presidente dell’azienda Lu Weibing il quale ha dichiarato questa settimana che inizierà a vendere le sue auto all’estero nel 2027. Un’ascesa che preoccupa per davvero Musk. È la terra del Dragone a non far dormire Elon, in quanto trattasi di territorio con praterie immense per crescere. Non tanto il Vecchio Continente, che agonizza con il suo flop elettrico e politiche incerte e misteriose, condite da un Piano d’Azione pieno di buchi.

Cacciatori di teste talentuose
nel 2024, Xiaomi ha assunto Rudolf Dittrich, un veterano di BMW con 15 anni di esperienza, per dirigere il centro di ricerca pianificato. Tra le altre nuove assunzioni c’è Dusan Sarac, un ex manager del BMW Group, che ha dichiarato di essersi unito al centro di ricerca europeo questo mese. Anche Jannis Hellwig è entrato a far parte di Xiaomi da BMW e ricoprirà il ruolo di ingegnere senior per lo sviluppo e l’integrazione delle prestazioni. Per ora, dalla Casa tedesca no comment. L’azienda orientale sta anche assumendo per diverse altre posizioni con sede a Monaco, in Germania. Cercasi un progettista automobilistico senior, e un progettista esterno automobilistico senior, ingegneri della dinamica dei veicoli. Necessarie – oltre a notevoli abilità – anche una gran voglia di pensare in grande, come fanno i cinesi.
L’esempio virtuoso di Geely con Volvo
D’altra parte, la stessa cinese Geely – dopo l’acquisizione della svedese Volvo da Ford nel 2010 – ha agito in modo tale da garantire che la Casa proseguisse nel solco storico da sempre caratterizzante del marchio. Li Shufu (presidente della Zhejiang Geely Holding) ebbe a dire: “Questo famoso marchio svedese di fascia alta resterà fedele ai propri valori fondanti. Ossia sicurezza, qualità, attenzione per l’ambiente e moderno design scandinavo. Puntando al tempo stesso a consolidare ulteriormente la propria posizione sui mercati europei e su quello americano e a espandersi in Cina e in altre aree emergenti”. È stato di parola.