E otto. A Bruxelles, è stato discusso il documento promosso da Italia e Repubblica Ceca (e firmato in tutto da otto Paesi, incluse Austria, Bulgaria, Polonia, Romania e Slovacchia, più Malta nelle ultime ore). Il tutto al termine della riunione del Consiglio Competitività : il testo contiene la richiesta di annullare il regime delle multe 2025 per chi dovesse sforare il nuovo limite dei 94 g/km di CO2. Le auto elettriche non si vendono: impossibile rispettare i primi target intermedi previsti dal regolamento, come quello del 15% di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2025. Sono 15 miliardi di euro di ammende. Che metteranno in ginocchio l’industria auto. Con conseguente disoccupazione e chiusura di fabbriche.
In linea con Draghi
Gli otto Paesi hanno il sostegno di Confindustria e delle sue omologhe tedesca e francese. Concorde la Confapi, la Confederazione italiana della piccola e media industria. Obiettivo, neutralità tecnologica, incentivi, autonomia strategica. In questo “non-paper” italiano si chiede di riesaminare le modalità che porteranno allo stop dei motori endotermici nel 2035. Con una revisione tempestiva del regolamento. Serve l’adozione del principio di neutralità tecnologica così come auspicato dal Report Draghi. Che permetterebbe di sostenere la competitività dell’industria europea, salvaguardando i posti di lavoro e promuovendo un approccio tecnologico diversificato. Il memorandum di Draghi può tradursi – in sostanza – nella proposta di istituire un’IRA europea: miliardi per BEV, FER e accumuli.
Ecobonus
Urge un piano di incentivi per i consumatori europei, stabili, continuativi e duraturi nel tempo. necessaria una vera autonomia strategica nell’approvvigionamento di materie prime critiche indispensabili per la produzione di batterie.
Idea tedesca
Concorde con la multa, la Germania pensa all’obbligo di usare quell’importo per rendere competitivo il proprio comparto elettrico potrebbe avere un duplice risultato: non dover investire come collettività per questo scopo e contribuire a salvaguardare forza lavoro.