Oggi eVNewt su X mostra una foto malinconica di una ventina di Jaguar I-Pace: le elettriche inglesi in attesa di essere rottamate, presso un deposito. Che incassa denaro riciclandole, chiaramente con la dovuta cautela per le batterie. Indiscrezioni riportano come il marchio le abbia riacquistate dai loro proprietari, dopo vari problemi che ne rendevano difficile l’uso quotidiano. Nel mirino gli accumulatori LG di 90 kWh, soggetti a sovraccarico termico e forse con maggiore tendenza all’infiammabilità. Inutili le soluzioni software, tra cui dati diagnostici per identificare le celle a rischio combustione.
Dall’altare alla polvere
Ma ieri, sei anni fa, la britannica splendeva sotto gli occhi di tutti, fra mille flash: vinse il premio Car of the Year 2019, la prima full electric di serie del Giaguaro, battendo Alpine A110 e Kia Ceed. Il riconoscimento le arrivò da una giuria di 60 elementi. Una Suv un po’ crossover, la seconda del tutto a batteria a trionfare come auto dell’anno dopo la Nissan Leaf del 2011. Ma la prima del marchio nel Paese di Sua Maestà britannica a portarsi a ottenere il riconoscimento.
La prima ragione del flop
All’epoca, era protagonista assoluto il Green Deal del 2019 col bando termico imposto nel 2035 e le super multe 2026 alle Case che sgarravano inquinando troppo nel 2025. Tutte le elettriche erano venerate. Addirittura, alcuni della giuria del premio considerarono ottimale il rapporto fra qualità e prezzo. Il mercato, unico vero giudice, ha detto no. C’è stato il rifiuto dei consumatori, finché la Jaguar I-Pace è passata dall’altare alla polvere. Era una moda, quella del full electric, che oggi non c’è più.
Due: ma è una vera Jaguar?
La I-Pace non aveva e non ha nulla che la faccia riconoscere come una Jaguar. Senza Riva hoop: lo scalino Jaguar che passa per la plancia abbracciando gli occupanti. Pertanto, ha spiazzato i vecchi clienti e appassionati, e non ha fatto innamorare nuovi automobilisti. Oggi, in Italia, costa addirittura 96.400 euro. Grosso modo, così in Europa. Davvero troppo. Batterie da 300 chilometri veri: non tanti. L’auto paga anche colpe non sue, visto che le colonnine pubbliche sono poche e scomode, e l’elettricità è costosissima. Serve tanta energia per spostare questo bestione di due tonnellate, dal design anomalo, con la linea tesa del tetto.
Tre: la sfida a Tesla
È stata l’anti-Tesla come Audi e-tron, Mercedes EQ e Porsche Taycan. Gran Bretagna e Germania contro Musk, ma la Casa di Austin è difficilmente battibile in Europa. Solo la Cina, coi suoi marchi, può farle del male. Anche perché il multimedia della I-Pace non è il massimo. Una brutta esperienza per il Gruppo indiano Tata questo flop rappresentato dalla foto presso lo sfasciacarrozze.
Rivoluzione Jaguar per il futuro
Ora, con operazione di marketing ardita, Jaguar si trasforma. Grazie al prototipo, il Type 00 Concept, che anticipa il lancio di una berlina a quattro porte con un’autonomia di 700 km. Una scommessa, mentre il Green Deal con l’elettrico crolla.