La battaglia Usa anti Cina sui software auto spaventa le Case

Ippolito Visconti Autore News Auto
Biden propone di vietare i veicoli cinesi sulle strade degli Stati Uniti con una stretta sul software.
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In piena campagna elettorale Usa, Biden mostra i muscoli alla nazione. Intende dimostrare un’avversione anti Cina ancora più forte di quella di Trump. Come? Con una stretta sul software. Lunedì, il Dipartimento del Commercio ha proposto di vietare programmi informatici e hardware del Dragone nei mezzi connessi sulle strade americane. Motivo: di problemi di sicurezza nazionale. Una mossa che impedirebbe di fatto a quasi tutte le auto cinesi di entrare nel mercato statunitense.

La regolamentazione pianificata, segnala Reuters, costringerebbe anche le Case americane e altre importanti aziende automobilistiche nei prossimi anni a rimuovere software e hardware cinesi chiave dai veicoli negli Stati Uniti. Questo spaventa i manager. Come si fa senza la base cinese, così preziosa? Ormai la Cina dà tutto per l’auto: anche componenti e batterie vetture elettriche. Figuriamoci i software e gli hardware. Come gli smartphone senza Cina dentro: è mai possibile?

Serve un sacco di tempo

Il Dipartimento del Commercio sta dando al pubblico 30 giorni per commentare la proposta e spera di finalizzarla entro il 20 gennaio. Le regole si applicherebbero a tutti i veicoli su strada, ma escluderebbero i veicoli agricoli o minerari non utilizzati su strade pubbliche. L’Alliance For Automotive Innovation, un gruppo che rappresenta le principali Case automobilistiche tra cui General Motors, Toyota, Volkswagen e Hyundai, ha avvertito che cambiare hardware e software richiederebbe tempo. Il gruppo ha osservato che hardware e software per veicoli connessi sono sviluppati in tutto il mondo. Ma non è riuscito a specificare in che misura i componenti realizzati in Cina siano prevalenti nei modelli statunitensi. Bisogna spendere per aggiornare. E poi occhio: programmi non cinesi sono validi come quelli dell’ex Celeste Impero?

Biden tanto preoccupato per gli americani

L’amministrazione Biden ha sollevato serie preoccupazioni sulla raccolta di dati da parte di aziende cinesi su conducenti e infrastrutture statunitensi tramite veicoli connessi. Nonché sulla potenziale manipolazione straniera di veicoli connessi a Internet e sistemi di navigazione. La Casa Bianca ha ordinato un’indagine sui possibili pericoli a febbraio.

Zero sorveglianza

I divieti impedirebbero i test di auto a guida autonoma sulle strade statunitensi da parte di Case automobilistiche cinesi e si estenderebbero al software e all’hardware dei veicoli prodotti da altri avversari stranieri degli Stati Uniti, tra cui la Russia. “Quando avversari stranieri creano software per realizzare un veicolo che può essere utilizzato per la sorveglianza, può essere controllato a distanza, il che minaccia la privacy e la sicurezza degli americani sulla strada”, ha detto il Segretario al Commercio Gina Raimondo in un briefing.

“In una situazione estrema, un avversario straniero potrebbe spegnere o prendere il controllo di tutti i loro veicoli che operano negli Stati Uniti tutti contemporaneamente, causando incidenti, bloccando le strade”. Quasi tutte le auto e i camion più nuovi sono considerati “connessi” con hardware di rete di bordo che consente l’accesso a Internet, consentendo loro di condividere dati con dispositivi sia all’interno che all’esterno del veicolo. Un alto funzionario dell’amministrazione ha confermato che la proposta vieterebbe di fatto tutte le auto e i camion leggeri cinesi esistenti dal mercato statunitense, ma ha aggiunto che consentirebbe alle case automobilistiche cinesi di cercare autorizzazioni specifiche per le esenzioni.

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Quali prove

Gli Stati Uniti avrebbero ampie prove del fatto che la Cina ha preposizionato malware in infrastrutture americane critiche, ha detto il Consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan nello stesso briefing. “Con potenzialmente milioni di veicoli in circolazione, ognuno con una durata di vita di 10-15 anni, il rischio di interruzioni e sabotaggi aumenta drasticamente”, ha affermato Sullivan. Il mese scorso, l’ambasciata cinese a Washington ha criticato l’azione pianificata per limitare le esportazioni di veicoli cinesi negli Stati Uniti: “La Cina esorta gli Stati Uniti a rispettare seriamente i princìpi di mercato e le regole del commercio internazionale e a creare condizioni di parità per le aziende di tutti i paesi. La Cina difenderà fermamente i suoi legittimi diritti e interessi”. La proposta prevede di rendere effettivi i divieti software nell’anno modello 2027, mentre il divieto hardware entrerebbe in vigore nell’anno modello 2030 o gennaio 2029.

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