Jaguar sta per entrare in un periodo critico della sua storia. Innanzitutto, perché è iniziata la famosa svolta a 180° annunciata dalla dirigenza. Tra cinque anni la compagnia sarà un marchio 100% elettrico, facendo del “felino” uno dei primissimi produttori al mondo a voltare ufficialmente le spalle al termico. Ma per allora, la Jaguar sarà collegata allo stesso supporto vitale che mantiene in vita l’Alfa Romeo da molti anni.
Jaguar: niente di nuovo prima del 2025
È delle ultime ore la notizia secondo cui Jaguar non lancerà nessun nuovo prodotto entro il 2025. Anche se mancano tre lunghi anni ad allora, pare però probabile che il marchio britannico disporrà di un catalogo un po’ più ampio rispetto a quello Alfa Romeo. La Casa automobilistica può contare su modelli recenti e/o restyling (F-Type, XE) e su motori adattati ai nostri tempi, tra l’ibridazione ricaricabile sulla F-Pace e la nuova unità Flexfuel sulla E-Pace. Senza poi dimenticare che contempla pure un veicolo elettrico con l’I-Pace…
Il gruppo Jaguar Land Rover aveva già annunciato l’abbandono di alcuni progetti (piattaforme MLA “medie” e “piccole”) nonché il rinnovo della limousine XJ. Se il futuro di Land Rover è piuttosto definito con la preannunciata piattaforma EMA, utilizzata in particolare dalle prossime Discovery Sport e Range Rover Evoque, l’avvenire è molto più incerto per Jaguar, che aveva semplicemente decretato a fine anno una inedita piattaforma sviluppata nei propri stabilimenti, elettrica al 100%. Per ora i responsabili dell’impresa non forniscono ulteriori dettagli sulle sue prospettive, a parte la conferma che passerà all’elettrico nel 2025.
Abbassare i costi
Per durare tre anni senza new entry e senza perdite, Jaguar Land Rover razionalizzerà i costi. Il conglomerato ha già ridotto in due occasioni gli investimenti, eliminando 2.000 posti di lavoro “non proficui” e separandosi da poco più di 1.000 lavoratori temporanei nel 2020 nel Regno Unito. Non c’è dubbio che il taglio al personale non si fermerà qui per Jaguar, chiamata a finanziare il suo rinnovamento, e rapidamente.
Interrogato sulla pianificazione dei prodotti in arrivo, Thierry Bolloré, CEO di JLR, è stato abbastanza di poche parole, segnalando semplicemente che Jaguar doveva mantenere il legame con il passato, ma che con il divieto del motore a combustione nel 2030 nel Regno Unito, probabilmente non sarà necessario affidarsi immediatamente a veicoli orientati al piacere di guida “alla spina” come le coupé sportive.
Jaguar ha l’imperativo di realizzare modelli di alto profilo, senza però tentare per l’ennesima volta di districarsi nel territorio premium presieduto dalla “santissima trinità tedesca”. Difatti, intende salire di livello nel lungo periodo: l’obiettivo non è più fare volume, ma vendere a più caro prezzo, sull’esempio di una Bentley o una Porsche. Tuttavia, c’è spazio per l’ennesimo marchio di lusso inglese in un mercato già saturo (Lotus, Aston Martin, Bentley e Rolls-Royce…)? Non escluderemmo eventuali sorprese entro il 2025 sull’evoluzione commerciale.