La Cina è già una potenza delle auto elettriche, sarà lo stesso per l’India? Entrambe appartenenti ai cosiddetti BRICS, ovvero ai Paesi maggiormente in via di sviluppo, condividono un mercato locale sconfinato. Pertanto, avrebbe pure un suo perché se il Governo di Nuova Delhi decida di seguire le orme della Cina. Il potenziale sembra esserci tutto per ritagliarsi un posto di primo piano nel settore. Con una popolazione di oltre 1,4 miliardi di persone a cui rivolgersi, i Costruttori esteri cercano di maturare quote.
India: le direttrici per impensierire le potenze occidentali

Inoltre, il costo del lavoro è relativamente basso, un ulteriore motivo attraente per localizzarvi la fabbricazione di veicoli. Le autorità hanno avviato un progetto di massicci investimenti nella promozione della mobilità a zero emissioni-. Il Paese ha lanciato un piano affinché le BEV siano la norma entro la fine del decennio. Tra i punti toccati, hanno previsto pure una serie di incentivi per l’acquisto di vetture a batteria, la costruzione di infrastrutture di ricarica e la promozione delle attività di ricerca e sviluppo nel settore.
Si aggiungono, inoltre, gli sforzi compiuti dalle aziende fondate in India, quali Tata Motors, Mahindra e Maruti Suzuki. Ciascuna di loro ha annunciato degli ambiziosi progetti, al fine di lanciare nuove BEV nel prossimo futuro. Negli scorsi giorni è avvenuta proprio la presentazione di un modello in grado di stimolare la diffusione delle BEV nel territorio, vale a dire la Punch.ev. L’azienda produttrice, Tata Motors, ha fissato un prezzo incredibilmente basso, anche per gli standard del Paese asiatico. Con un listino a partire da 10,99 Lakh, equivalente a circa 12.000 euro al cambio attuale, sembra avere delle ottime credenziali. Per quanto riguarda le tipologie messe a disposizioni, se ne contano un paio. La prima, quella standard, prevede un propulsore elettrico da 60 kW e una batteria da 25 kWh, traducibili in una percorrenza fino a 215 km con una singola carica. La seconda opzione consiste, invece, nella Long Range, spinta da un motore da 60 kW, un accumulatore da 35 kWh, per un’autonomia fino a 310 km.
Le vendite di BEV in India hanno già conosciuto una forte diffusione, chiudendo il 2022 in crescita del 140% nelle immatricolazioni, pari a 33.000. Secondo le previsioni degli analisti il mercato crescerà ulteriormente da qui ai prossimi anni, toccando quota 1,5 milioni di unità entro la fine del decennio in corso. Complice la favorevole campagna avviata dalle istituzioni governative, si palesa, insomma, un futuro luminoso. Qualora l’India riuscisse a mantenere fede alle premesse, avrebbe il potenziale di diventare uno dei principali costruttori di BEV sul Pianeta. E, perché no, rivelarsi un loro importatore esportare nei territori emergenti, mediante dei veicoli low-cost.