Incentivi auto 2025: caos che stoppa le vendite

Ippolito Visconti Autore News Auto
Confusione in merito a nuovi ecobonus per le vetture: il consumatore è disorientato.
incentivi auto 2025

In Italia non ci saranno incentivi auto lato domanda, in Europa forse sì. Il consumatore ne esce disorientato, con le vendite che si paralizzano. Ma facciamo un passo per volta.

Urso: no bonus domanda

Il ministro delle Imprese Adolfo Urso: “È finito il tempo del bonus, non ha funzionato. Gli incentivi destinati all’acquisto non hanno avuto effetti positivi sulla produzione. Dobbiamo prenderne atto e concentrare le risorse sugli investimenti”. Queste le sue parole. Il governo vuole eliminare gli incentivi per i consumatori: al massimo, pensa a ecobonus lato offerta, a sostegno dell’industria, Stellantis anzitutto. Dopo il flop degli incentivi auto 2024, concepiti male come tutti quelli precedenti di qualsiasi governo, il ministero delle Imprese convoca una riunione del Tavolo Automotive. Quando si terrà? Nella tarda mattinata del 5 marzo 2025. Proprio quando arriverà il Piano d’azione Ue per l’automotive. Si parlerà anche di ecobonus.

Qual è il guaio

Il fatto è che il consumatore italiano non si fida più. Ieri, sia questo governo sia gli altri di qualsiasi partito, schieramento, colore hanno annunciato gli incentivi, con retromarce, qualche rinvio, la stop per l’assenza della piattaforma informatica, il bonus che durava un quarto d’ora. Poi il rifinanziamento del Fondo auto, quindi il taglio. Qualche stop & go con una spruzzata di click day.

La Cina non ci è vicina

Può darsi sia la scelta giusta: una politica che eviti la deindustrializzazione del Paese dando sgravi fiscali e incentivi agli investimenti a chi produce o a chi si insedia con nuovi stabilimenti sul territorio. In cambio, opportuno che l’azienda assuma e costruisca nuovi impianti. Resta per noi il problema Cina: dopo che l’Italia ha detto sì ai dazi Ue anti auto Made in China, Pechino ha espresso parere sfavorevole a insediamenti produttivi nel Belpaese. Siccome le aziende del Celeste Impero sono quelle con più risorse, ci siamo giocati player importanti.

Secondo caos: incentivi europei

In aggiunta al pasticcio a livello locale, c’è quello a livello centrale: l’Ue che annuncia incentivi auto paneuropei. Per cui, abbiamo il consumatore nostrano e Ue senza bussola che non capisce più niente fra bonus italiani, bonus europei, elettriche sì no forse, ibride plug-in. L’acquisto dell’auto, bene costoso come il demonio, è ponderato: se il cliente viene messo in un frullatore di annunci e inversioni a U, non ha modo di valutare con calma. Specie oggi che l’inflazione sbrana i quattrini.

Problema paralisi

Il fatto è che gli incentivi si fanno, non si annunciano. Come in passato, il rischio è che le vendite si paralizzino. I consumatori attendono gli sconti per comprare l’auto nuova. Perché? Perché sperano che i bonus siano lato domanda: prezzi inferiori per chi acquista. Per cui, con la mancanza di massima chiarezza a livello Ue, si ha l’effetto annuncio incentivi alla domanda di auto che blocca le vendite sebbene l’esecutivo non abbia fatto nessun annuncio.

Incentivi auto 2025

Il consumatore ha emesso il verdetto: auto termica

Su tutto, prevale comunque il verdetto emesso dall’unico re imperatore sovrano: il consumatore italiano ed europeo. Che ha decretato il trionfo dell’auto termica con motore a benzina, tutt’al più ibrida. Sul diesel, se un arbitro parziale non lo penalizzasse, la partita sarebbe ancora aperta. La volontà popolare ed il mercato hanno inflitto una sonora sconfitta alle martellanti lobby green dei social (che non fanno le cose gratuitamente…). Una mobilitazione non organizzata di massa pro auto comoda, semplice. D’altronde, senza colonnine e con l’elettricità alle stelle, il destino delle vendite era segnato. Una democrazia 2.0 con cui ora Ue e Germania fanno i conti.

Governo semaforo tedesco bifronte a un millimetro dalle elezioni

L’esecutivo semaforo tedesco (verdi rossi e gialli, un mischione pur governare con la sinistra al potere) ha tolto gli incentivi a dicembre 2023. Sostenendo che le BEV non ne avessero più bisogno perché affermatesi nel mercato. Poi, il pasticcio 2024 con un -30% elettrico. L’attuale avanzata delle vetture a batteria è un mezzo bluff: le Case spingono a più non posso pur di evitare le multe Ue.

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