Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha fornito nuove e interessanti anticipazioni sugli incentivi auto del 2024. Introdotte per la prima volta nel 2022 con il Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), durante il governo Draghi, le misure hanno subito degli aggiustamenti. L’onorevole illustrerà il testo definitivo il prossimo 1° febbraio, anche se la piattaforma informatica è tornata a essere operativa. Tra i punti focali toccati in un’intervista a Quattroruote, Urso ha anticipato di avere in mente di estendere le agevolazioni anche all’usato e ai veicoli Euro 5, esclusivamente, però, in caso di redditi bassi.
Incentivi auto 2024: l’intervento del Governo interessa pure l’usato

Il principale punto affrontato consiste nell’estensione degli incentivi auto del 2024 alle macchine di seconda mano. Nello specifico, le persone fisiche pronte ad acquistare l’usato fino a 160 g/km di CO2, anche mediante la formula della locazione finanziaria, con prezzi fino a 25.000 euro, riceveranno un contributo di 2.000 euro, purché demoliscano contestualmente una vettura di classe fino a Euro 4. Con tale intervento, la speranza è di ringiovanire il parco circolante, tuttora uno dei più vecchi nel Vecchio Continente.
Una seconda questione da affrontare riguarda le proposte Euro 5. Come già riportato in precedenza, l’aiuto sarà accordato ai conducenti aventi Isee inferiore a 30.000 euro e solo in caso di acquisto di plug-in hybrid o elettrica.
Inoltre, Urso ha preso parola pure sul cosiddetto “leasing sociale”. Benché il termine sia improprio, essa fa riferimento a provvedimenti concreti sul punto di essere varati. A titolo sperimentale, l’esecutivo intende attivare affinché chi ha disponibilità economiche possa abbracciare il corso green. La messa a disposizione dei veicoli avverrebbe sotto forma di noleggio a lungo termine, “a canone calmierato” e in assenza di anticipo.

Sulle tempistiche mancano delle deadline. In conformità all’ordinamento legislativo, il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, avrà dapprima il compito di apporre la firma. Quindi, il decreto passerà al vaglio della Corte dei Conti e, decorse alcune settimane, avrà luogo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Allora la riforma sarà operativa, sebbene sarà necessario lasciar passare qualche altro giorno in vista dell’adeguamento sulla piattaforma informatica, mediante cui i concessionari avranno la facoltà di prenotare materialmente il contributo. Ergo, una finestra attendibile è quella di marzo.