Entra in funzione la terza nave da trasporto della cinese BYD: su di essa, viaggiano 7.000 auto. Così, Build Your Dreams accelera la sua espansione globale di veicoli. Il nome è Hefei: è partito poche ore fa. Il produttore di veicoli di Shenzhen prevede di avere una flotta di otto navi entro l’inizio del prossimo anno, dice CarNewsChina.
Integrazione verticale
BYD sta spingendo l’integrazione verticale su tutti i fronti. Oltre a produrre auto elettriche e ibride plug-in, produce i suoi pacchi batteria e le sue celle, possiede miniere di litio e gestisce una compagnia di assicurazioni per veicoli elettrici in Cina per coprire tutte le parti della filiera dei veicoli e i punti di contatto con i clienti. Lo scorso gennaio, ha compiuto un altro passo con il varo della sua prima nave, l’Explorer No.1. Questa è stata seguita da Changzhou, varata a dicembre 2024: ha navigato verso l’Europa con 5.000 veicoli a bordo. Hefei ha terminato la costruzione a settembre 2024, quando si è tenuta la cerimonia di disancoraggio. Dopo le prove, si è unita alla flotta.
Strapotere ro-ro
Secondo VesselFinder, la nave porta-auto sta attualmente navigando sotto la bandiera di Hong Kong verso Shanghai. Tutte e otto le navi porta-auto BYD sono progettate come navi ro-ro. Cioè roll-on/roll-off, una nave progettata per trasportare veicoli guidati su e giù dalla barca tramite rampe integrate. Queste rampe possono essere posizionate a poppa, a prua o sui lati della nave, consentendo un carico e uno scarico efficienti senza gru o altre attrezzature esterne. La nave misura 199,9 metri di lunghezza e 38 metri di larghezza, con un pescaggio di progettazione di 9 metri. È progettata per raggiungere una velocità di progettazione di 18,5 nodi, equivalenti a 34 km all’ora. È la prima nave del gigante orientale che prende il nome dalla città in cui avviene la produzione. La società ha esportato 417.204 veicoli nel 2024, in aumento del 71,9% rispetto al 2023. L’azienda ha venduto 4,25 milioni di mezzi passeggeri a livello globale nel 2024, il che significa che l’export hanno rappresentato circa il 10% delle vendite aziendali.
Zero paura dei dazi Ue
Con queste premesse, economia di scala, margini di profitto enormi, gli extra dazi Ue sulle elettriche non fanno paura ai cinesi. Anzi, stuzzicano il loro orgoglio. Il suicidio economico automotive di Bruxelles, che a quanto pare non ha la minima idea dell’immensa potenza del Dragone. Prima il bando termico 2035 senza aiutare l’industria Ue, poi le tasse contro il Celeste Impero. Ma che disastro è?