Spopola la leggenda metropolitana nei social in base alla quale si può guidare l’auto elettrica gratis, senza spendere un euro di ricarica. In che modo? Con lo zero-zero del vehicle to grid (V2G). Ossia con la gestione intelligente della ricarica bidirezionale. L’idea sarebbe di Herbert Diess (ex numero uno del Gruppo Volkswagen): ora collabora con Thomas Raffeiner, fondatore di The Mobility House.
Sentiamo Diess su LinkedIn: “Guidare un’auto elettrica gratis? Senza emissioni? Da oggi, questa non è più una visione del futuro: in Francia, lo zero-zero, l’idea del nostro fondatore Thomas Raffeiner, sta diventando realtà. I proprietari di Renault 5 E-Tech possono ricaricare e guidare con il primo prodotto vehicle-to-grid al mondo a emissioni zero, gratuitamente. L’auto elettrica si carica quando i prezzi dell’elettricità sono bassi e si scarica un po’ quando i prezzi sono alti. Gli automobilisti possono guadagnare semplicemente collegando la loro vettura. Ciò garantisce che le esigenze di ricarica siano soddisfatte”.
“Formula magica”
Secondo Diess, il vehicle-to-grid è “una formula magica per molte delle sfide più urgenti del nostro tempo. Accelerare la transizione energetica. Accelerare la mobilità elettrica. Integrare ulteriormente le energie rinnovabili. Stabilizzare la rete riducendone i costi di espansione: il V2G può avere un’influenza positiva decisiva su tutto questo”.
La nostra umile opinione
È vero quanto dice Diess? Sì. Ma non realizzabile. Motivo: per farlo, bisogna trascorrere h 24 attaccati alla colonnina di casa. Appena la corrente costa tanto, stacchi. Quando attacchi la macchina alla presa, si scarica invece di ricaricarsi. Appena la corrente costa poco, attacchi. Sei sempre lì. Non vivi più, non mangi, non dormi, niente coccole col partner, nessuno sport, addio svaghi e meditazione. Esisti solo per lei, la colonnina domestica, l’equilibrio economico. Come un giocatore di Borsa, uno che si droga per stare sveglio 15 giorni di fila a caccia della contrattazione giusta nei mercati azionari.
Un po’ di rispetto per auto elettrica e ricarica bidirezionale
Con l’ecosistema adatto, l’auto elettrica e la ricarica bidirezionale sono il futuro. Trasformare quel tipo di tecnologia in cartoon Disney fa del male al settore. Non è il mattoncino di Lego che metti e togli a volontà: qui si giochicchia allegramente con gli elettroni.
Il V2G gestisce in maniera parziale (non totale) i picchi di energia necessari alla rete energetica. Perché dare false illusioni? Impossibile lo zero, oggi e domani. In brevi periodi della giornata, con un mezzo full electric attaccato a una stazione evoluta ed efficiente: si scarica energia verso la rete di mattina presto. La riprendi nel primo pomeriggio. Coordinando cento, mille, diecimila, centomila auto elettriche. Si può arrivare a discreti risparmi (non quantificabili) sia per il portafogli sia per l’ambiente. Il tutto nell’ambito della mobilità circolare, con l’integrazione del fotovoltaico. Occhio però: nel conteggio, ci va il costo dell’energia con la quota fissa per ripagare l’infrastruttura. Nessun fornitore è un ente di beneficenza, sebbene ci si attivi pubblicamente sempre in nome della salvezza di Nostra Madre Terra.
Non ultimo, una piccola considerazione di natura psicologica. Io compro lo smartphone affinché lui sia il mio oggetto prezioso da sfruttare. Lo ricarico ogni tanto e lo uso se e quando ne ho voglia. Io compro l’auto affinché lei sia il mio veicolo prezioso da utilizzare. Invece non è vero l’inverso: io non sono lo schiavo dell’auto, obbligato in eterno a stare incollato alla colonnina per dare equilibrio alla rete. Una distopia elettrica da respingere. L’auto è libertà, la parola più bella del mondo. Se la vettura elettrica mi mette le catene, la prendo e la rottamo assieme alla colonnina, tornando di corsa al diesel Euro 1.