
Tesla, Volvo e Nikola-Bosch presentano i prototipi di tir a emissioni zero. Nei magazzini la rincorsa al futuro inizia con i miglioriportoniindustriali
Dopo Tesla, che lo scorso novembre ha presentato il suo modello prototipo, anche Nikola e Volvo si apprestano a entrare nel business dei camion elettrici a zero emissioni.
NIKOLA & BOSCH – Nikola Motor Company, in collaborazione con Bosch, ha annunciato due modelli a idrogeno da oltre 1000 cavalli, con un’autonomia fino a 1200 chilometri e il pieno in soli 15 minuti. Si chiamano Nikola One e Two e la casa statunitense conta di metterli in commercio entro il 2021. Rispetto ai semirimorchi in circolazione oggi, questi “mostri” green – ribattezzati “”autocarri elettrici a lunga percorrenza” – promettono doppia potenza e costi di gestione dimezzati. Sul prezzo c’è ancora riserbo, i produttori hanno soltanto anticipato che sarà “concorrenziale”.
Nikola e Bosch, oltre a questi due modelli che, di fatto, rappresentano la prima gamma di autocarri con motore elettrico/idrogeno, hanno realizzato anche una piattaforma di sistema di propulsione per i veicoli commerciali di domani. Si tratta di una power unit modulare capace di adattarsi a diversi tipi di veicolo, con ogni probabilità non solo ai mezzi pesanti ma anche alle future automobili familiari.
VOLVO – Lo scorso 12 aprile il costruttore svedese ha presentato il suo camion a trazione completamente elettrica, l’FL Electric. Non stiamo parlando di un prototipo (la sperimentazione operativa è già iniziata a Göteborg) ma di un modello che sarà a listino entro un anno. L’italiana Renova, società che opera nel settore del riciclaggio e della raccolta rifiuti, sarà tra i primi clienti del nuovo camion.
La scheda tecnica dell’FL Electric ci dice: 16 tonnellate di massa complessiva, motore elettrico da 185 kW con 130 kW di potenza continua e coppia massima di 425 Nm; l’energia elettrica, stoccata in pacchi di batterie agli ioni di litio, con una capacità complessiva fino a 300 kWh, garantisce un’autonomia fino a 300 chilometri. Le batterie si ricaricano in due modi: una carica lenta, tramite rete elettrica, e una carica veloce tramite impianto CCS/Combo2 che raggiunge i 150 kW. Nel primo caso per la ricarica completa serviranno 10 ore, nel secondo soltanto 2.
L’innovazione nella logistica del magazzino
Se la tecnologia dei mezzi su strada fa passi da gigante, anche le infrastrutture della logistica si regolano per stare al passo con i nuovi paradigmi operativi del settore. Dal trasporto alle aree di stoccaggio e movimentazione merci, passando per le attività di carico e scarico dei mezzi: tutto si adatta velocemente ai nuovi strumenti in tema di efficienza e sicurezza. Non a caso si sente spesso parlare del “magazzino del futuro” e delle applicazioni dell’IOT sul lavoro di depositi e capannoni industriali.
È ancora presto per dire con sicurezza quale sarà l’impatto dei mezzi elettrici sulle strade del mondo e l’autonomia che gli strumenti informatici porteranno in dote ai magazzini. I processi saranno sempre più automatizzati, le norme di sicurezza più stringenti e gli spazi sempre più ottimizzati.
Già da oggi è fondamentale che le infrastrutture di carico e scarico siano pensate per soddisfare queste tre linee guida. I portoni industriali sezionali – citiamo come esempio quelli prodotti dall’italiana ARMO, azienda torinese che realizza attrezzature per la logistica industriale garantite e certificate CE – rappresentano la scelta obbligata degli stabilimenti che hanno bisogno di ottimizzare gli spazi, senza rinunciare alla sicurezza. Sempre in tema di sicurezza, tutti i migliori portoni industriali caratterizzati dall’apertura verticale a scomparsa sono personalizzati con oblò, porte pedonali, colorazioni RAL, in modo da garantire agli operatori il massimo controllo delle operazioni di carico e scarico.