Il robotaxi di Tesla è già operativo in California, anche se nessuno lo sa

Dario Marchetti Autore
Ad usarlo sono i dipendenti dell’azienda della Bay Arena, nei pressi di San Francisco
TEsla Robo Taxy California

La presentazione del robotaxi di Tesla continua a far parlare molto l’opinione pubblica. Al momento la discussione è centrata sull’aspetto dei permessi, con l’azienda che deve cercare di far digerire agli enti normativi il fatto che il suo veicolo a guida autonoma non vede la presenza di conducente. E, peraltro, neanche di volanti di cui gli occupanti possano prendere il comando in caso se ne presenti la necessità. Occorre quindi capire se le autorità di regolamentazione accetteranno questo genere di guida autonoma, almeno negli Stati Uniti.

Nel frattempo, però, emerge un fatto di non poco conto, nella discussione in atto. Il robotaxi di Elon Musk, a sorpresa, è già operativo, anche se nessuno lo sapeva. Tesla, infatti, ha già ottenuto un’autorizzazione in tal senso, Per riuscirci ha dovuto però far ricorso ad un piccolo trucco. Andiamo a vedere quale.

Il robotaxi di Tesla è già operativo, in California

Nel corso della presentazione, Elon Musk ha assicurato che il robotaxi sarà messo in commercio nel corso del 2026. Un’assicurazione che ha però provocato una vera e propria levata di scudi da parte degli scettici. A spingerli in tal senso, la questione regolamentare.

Cybercab di Tesla

Se in Europa le normative al riguardo sono estremamente severe, negli Stati Uniti sembra ci siano maggiori margini per una decisione più rapida. Gli ingegneri e gli avvocati di Austin dovranno però cercare di convincere le autorità che i loro veicoli autonomi hanno la reale capacità di svolgere funzioni di trasporto passeggeri senza conducente.

Occorre infatti partire dal fatto che il Cybercab non è dotato nemmeno di volante. Di conseguenza, ove si prospetti una situazione di emergenza o di imminente pericolo, non è possibile prendere le redini del veicolo. Ci sono alcuni casi di aziende che utilizzano veicoli convenzionali i quali, in molti casi, sono comunque supervisionati da un essere umano. Una supervisione che nel robotaxi di Musk non è contemplata.

Nonostante ciò, Tesla ha già ottenuto l’autorizzazione per effettuare piccoli viaggi autonomi con passeggeri, da cui potrebbe partire per la sua offensiva legale. I dipendenti Tesla nella Bay Area, vicino a San Francisco, infatti, hanno già a disposizione un sistema di trasporto di veicoli autonomo. Lo Stato della California ha concesso all’azienda il permesso di compiere viaggi brevi e sempre con la supervisione di un conducente. Quindi, l’auto funziona da sola, ma il pilota che l’accompagna può prendere le redini in qualsiasi momento. Il suo utilizzo è riservato ai lavoratori dell’azienda, che fungono in pratica da cavie e può essere considerato la base del Cybercab. Ora si tratta di passare allo step successivo, l’eliminazione del volante.

Intanto iniziano i guai legali, per il Cybercab

Mentre si discute dell’aspetto legato ai permessi, il Cybercab di Elon Musk si trova nel bel mezzo di una tempesta giudiziaria. Tesla e il suo fondatore, infatti, sono stati chiamati a rispondere in tribunale per l’utilizzo improprio di immagini tratte dal film Blade Runner 2049 nel corso della presentazione del robotaxi.

Cybercab di Tesla

La causa è stata promossa dalla casa di produzione Alcon Entertainment, che aveva rifiutato di concederle a Tesla. Un rifiuto che è però stato aggirato dalla casa, aprendo un nuovo fronte giudiziario, da aggiungere a quelli che la vedono protagonista per problemi collegati al funzionamento dei propri autoveicoli.

In pratica, Alcon Entertainment ritiene che le azioni di Tesla siano “chiaramente tutte frutto di malafede e intenzionalmente malevole”. Non senza aggiungere che le immagini avevano lo scopo di rendere l’evento “più attraente per il pubblico globale”, in modo da fornire un aiuto sostanziale alle vendite del Cybercab.

Alla base della denuncia, però, ci sono motivi politici. Alcon, come del resto gran parte del mondo hollywoodiano, non gradisce le posizioni ripetutamente assunte da Elon Musk. E, soprattutto, il suo appoggio a Donald Trump, anche dal punto di vista finanziario. Un appoggio che il candidato repubblicano potrebbe premiare con un incarico di governo, in caso di affermazione alle presidenziali di novembre.

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