L’auto elettrica e il Green Deal UE imposti dalla sinistra tedesca sono alla base della sua sconfitta alle elezioni di ieri in Germania. Si aprono così scenari inediti per le vetture a benzina e diesel, specie se CDU e CSU dovessero allearsi e se Friedrich Merz diventasse cancelliere: entro Pasqua 2025, il governo.
Germania automotive in disgrazia
Abbiamo la crisi Volkswagen, il piano di tagli promesso da Mercedes, decine di fallimenti, 56.000 licenziamenti fra i giganti dell’indotto, la Cina che non compra più auto tedesche, il gas alle stelle (dopo lo stop alle forniture russe) che ammazza l’industria automotive. Con l’elettrico flop totale sia in Germania sia in UE e perfino in GB.
Due punti fermi
Uno. Per il futuro governo tedesco, non tocca allo Stato stabilire quali tecnologie siano ecosostenibili in futuro. L’industria automobilistica tedesca è altamente innovativa. Un giorno potrebbero esistere anche auto a idrogeno o motori a combustione interna a zero emissioni. Non sappiamo ancora quali tecnologie forniranno il contributo migliore alla protezione del clima tra qualche anno. Ecco perché c’è sempre bisogno di apertura verso nuove soluzioni, non di unilateralità e di critiche ostinate al sistema.
Due. Una protezione del clima veramente efficace può essere raggiunta solo con le tecnologie più moderne, non con rinunce e divieti.
Questi gli aspetti che emergono da varie dichiarazioni dei possibili esponenti del futuro esecutivo teutonico.

Cambiano gli equilibri di potere in UE
Ieri, Green Deal 2019 e auto elettrica hanno vinto facile in UE grazie all’immenso potere di Ursula von der Leyen, leader della Commissione. “Regina”, per via della debolezza del presidente francese Macron e dell’ex cancelliere Scholz: ha centralizzato la risposta del blocco alla pandemia di Covid, all’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, e alla crisi auto. Potrebbe esserci un crescente interesse di Merz per la scena dell’UE nel caso, si parte da Green Deal e auto elettrica. Due chiavi della sua vittoria e della sconfitta della sinistra. In più, occorre capire l’influenza delle tre big teutoniche (BMW, Mercedes e VW) in fatto di auto termica: le prospettive per PIL, indotto, livelli occupazionali. Ciliegina sulla torta, un possibile ritorno al gas di Putin per abbassare i costi dell’energia a favore dell’automotive.
Vantaggi dell’auto termica
Machiavellicamente ragionando solo sul consenso elettorale, il ritorno all’auto termica farebbe tornare grandi le industrie tedesche, darebbe linfa vitale agli occupati e all’indotto, con successiva stabilità sociale. Ma la vettura a benzina o diesel in Germania trova spazio solo se cambiano le regole in UE. Un secondo passo falso con la prosecuzione del Green Deal e dell’auto elettrica, e allora la destra teutonica alle prossime elezioni avrebbe un boom ancora più straordinario. Allo stesso tempo, l’UE – con l’auto termica – potrebbe consolidarsi e meglio combattere le tre attuali battaglie politiche e commerciali contro USA, Cina e Russia. Oggi, l’elettrico a tutti i costi senza colonnine la rende molto fragile.
I consumatori vogliono solo l’auto termica: lo dicono le ricerche
In Europa, solo il 20% degli acquirenti di auto non elettriche prevede di acquistare una BEV nei prossimi cinque anni, secondo lo studio di Accenture. I clienti tedeschi sono i più riluttanti nell’UE a comprare full electric. Un sondaggio di AA Cars afferma che il 54% degli automobilisti desidera un veicolo più ecologico nel 2025 in GB: di questi, il 30% ha menzionato ibridi leggeri. Il ban termico Ue 2035 e il ban termico UK 2030 sono da cancellare subito. E le Case si preparano alla controriforma.