Occhio al nuovo Redditometro 2024 del governo Meloni, che ha riesumato questo strumento: controlla il bollo auto. Così sono dolori per chi paga tanto di tassa di proprietà regionale della macchina. Ma anche manutenzione vetture e pezzi di ricambio. C’è di tutto tra le voci che il Fisco potrà utilizzare per verificare il reddito presunto dei contribuenti. Poi i cittadini potranno parlare con l’Erario e spiegare da dove arrivano i soldi. Nel mirino medicinali e visite, bollette gas luce telefono, spese del mutuo, esborsi per piante e fiori o per mantenere un cavallo. E il famoso bollo auto. E anche il superbollo. L’analisi partirà dai redditi 2016 (dal 2018 tecnicamente per legge): terrà conto degli elementi presenti nell’anagrafe tributaria o di uno strano anomalo livello di spesa. Come fai a permettersi di pagare bollo e superbollo così forti? Da dove arrivano i quattrini? A ogni modo, l’automobilista spiegherà tutto.
Bollo auto nel Redditometro: le spiegazioni
Il cittadino avrà modo di dimostrare che il finanziamento delle spese è avvenuto con redditi diversi. Diversi da che? Dalle entrate nel periodo d’imposta. Magari si eccepisce che le spese attribuite hanno un diverso ammontare. O che c’è un risparmio nel corso di anni precedenti. O che una vecchia zia o un nonnino morendo ha lasciato qualche spicciolo.
Auto elettrica: zero bollo, zero controlli
Fortunato chi ha un’auto elettrica. Non paga il bollo, è esente. Quindi niente controlli. Al massimo, paga il bollo dopo un certo numero di anni e da lì scatta la verifica.
Ricarica elettrica per l’auto: pesa per il Redditometro?
Cautela. L’Agenzia delle entrate incrocia una vastissima mole di dati in suo possesso: dentro, anche i consumi energetici. Bisogna vedere se le ricariche per l’auto elettrica siano incluse o no. I pieni di elettroni alle colonnine pubbliche e alle wallbox di casa. Discorso a parte: in passato, dal 1° gennaio 2023, le auto elettriche e ibride sono entrate a far parte dei radar del Fisco. Elettriche sotto la lente se con potenza pari o superiore a 70 kW.
Assicurazione Rc auto nel mirino
Si prenderanno in considerazione le spese per l’assicurazione obbligatoria Rc auto, per le polizze facoltative Furto, incendio e altro. Idem per moto, caravan, camper, minicar. Lo stesso sarà per aerei e natanti. Dentro pure le spese per tram, autobus, taxi e altri trasporti. Solo per schematizzare, a mo’ di esempio senza valore legale. All’acquisto di un’auto di nuova immatricolazione con cilindrata di 2000 cc, con Rca, può essere abbinato un reddito presunto di 25.000 euro. Se prendi in affitto un immobile di lusso, reddito presunto di 40.000 euro. E così via.
Auto storiche e auto d’epoca indice di capacità reddituale: dove prendi i soldi per mantenerla?
Attenzione, con ordinanza 36123/2022 la Cassazione ha fatto chiarezza: la proprietà di un’auto storica o d’epoca è indice di capacità reddituale e contributiva ai fini del Redditometro. Che è una forma di accertamento sintetico: scatta nel momento in cui le spese sostenute dal contribuente non sono compatibili con il reddito dichiarato. La situazione presa in esame non è quella dell’acquisto, ma il semplice possesso. Quello che viene contestato è la capacità di sostenere le spese correnti necessarie per la manutenzione dell’auto. Auto storiche e auto d’epoca, a prescindere dal valore intrinseco, sono un “idoneo indice di capacità contributiva, in quanto notoriamente collegata a spese a volte anche ingenti”. Tocca al “contribuente, posto nella condizione di difendersi dalla contestazione dell’esistenza di quei fattori, l’onore di dimostrare che il reddito presunto non esiste o esiste in misura inferiore”. La presunzione legale in favore dell’erario “può essere superata soltanto dalla prova documentale contraria del contribuente”.
Cibo e vestiti, che accade
Per alimentari, bevande, abbigliamento e calzature: in questo caso viene preso in considerazione il valore della soglia di sussistenza della voce corrispondente individuata dall’Istat in assenza di dati presenti nel Sistema informativo dell’Anagrafe. Cioè si presume una certa soglia di spesa.
Paura per il Redditometro che vede le auto: interviene la Meloni
“Mai nessun Grande Fratello fiscale sarà introdotto da questo governo – ha scritto stamane il premier Giorgia Meloni in un post su Facebook -. Sono sempre stata contraria a meccanismi invasivi di redditometro applicati alla gente comune. L’attuazione della delega fiscale, portata avanti in particolare dal Vice Ministro dell’Economia Leo, è fino ad ora andata nella direzione di migliorare il rapporto tra Stato e cittadino, tutelare i lavoratori onesti e contrastare la grande evasione, quella, per intenderci, dei sedicenti nullatenenti con ville, barca e supercar. Continueremo in questa direzione, sempre dalla parte dei cittadini. Sull’ultimo decreto recentemente varato dal Mef, che negli intendimenti delimita l’azione di verifica dell’amministrazione finanziaria, mi confronterò personalmente con il viceministro Leo, al quale ho chiesto anche di venirne a riferire al prossimo Consiglio dei ministri. E se saranno necessari cambiamenti sarò io la prima a chiederli”.
Il vicepremier Antonio Tajani a margine di un convegno ha detto che il Redditometro è roba vecchia e superata, deve scomparire dal sistema legislativo italiano. Non risolve i problemi della lotta all’evasione fiscale, è in contrasto “con la filosofia che stiamo realizzando di un fisco amico e non oppressore”. Morale: venerdì in Consiglio dei ministri “chiederò di revocare questo provvedimento che è nato nel passato, non certamente oggi”. In linea il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini: “Spero sia un passato che non torna Preferisco che vengano accertati i fatturati veri, non i presunti, la punizione della presunta ricchezza non è degna di una Paese. Più fatturano le aziende, più guadagnano i lavoratori, più io sono contento”.