Frank Rhodes Jr, pronipote di Walter P. Chrysler, fondatore della Casa, e da decenni Brand Ambassador di Chrysler, attacca Stellantis e l’ad Tavares: “È un’azienda che sembra fuori dal mercato americano, ha permesso che le vendite calassero, ha ritardato il lancio di nuovi prodotti e ha messo a repentaglio i mezzi di sostentamento dei nostri concessionari e dipendenti”. Lo dice in una lettera aperta pubblicata nel web.
Seconda stilettata: lo stipendio di Tavares
Frank Rhodes Jr. ci va giù pesante: “I prezzi stanno salendo alle stelle, i licenziamenti incombono e il futuro del marchio è in bilico – dice Rohodes Jr -. Nel frattempo, il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, guadagna la sbalorditiva cifra di 39,5 milioni di dollari, una cifra che sembra decisamente sproporzionata, date le difficoltà che sta affrontando l’azienda. Anno dopo anno, vediamo i prodotti Chrysler essere spinti più in basso nella lista delle priorità mentre marchi a bassa vendita come Fiat, Alfa Romeo e Maserati ricevono più attenzione”.
Soluzione: Chrysler ai lavoratori
Idea di Rhodes Jr.: lo scorporo di Chrysler da Stellantis. Si fa promotore della ricerca di investitori. Obiettivo: creare una corporation. Ossia un’azienda di proprietà americana che si concentra non solo sui profitti ma anche sulle persone che costruiscono queste auto. Con i lavoratori come comproprietari dell’azienda. Davvero difficile che ciò avvenga. Al di là del brand Chrysler, ci sono Dodge e soprattutto Jeep.
Quando c’era Marchionne…
In passato, Chrysler era la metà di FCA: Sergio Marchionne (grazie a un prestito miliardario dell’amministrazione Obama) salvò il colosso americano. Oggi, per Stellantis Usa il primo semestre è stato brutto: le vendite sono diminuite del 18% e la perdita a Wall Street sfiora il 40% da inizio anno. In più, ecco la class action intentata al Tribunale di Manhattan da alcuni azionisti che citano in giudizio il ceo Carlos Tavares: l’accusa? Aver nascosto la realtà dei conti. I sindacati sono imbestialiti per gli annunciati 2.400 licenziamenti e per il ritardo nell’investimento da 1,3 miliardi per riaprire lo stabilimento di Belvidere in Illinois. Tavares ha detto che Stellantis non può permettersi brand non redditizi. Dei quindici marchi (col partner cinese di Leapmotor), sono venuti in mente Chrysler e Maserati.
Carlos Tavares in questi giorni è volato a Detroit, sede di Chrysler: ha incontrato il presidente John Elkann, che si trovava negli Stati Uniti. Stando a indiscrezioni, Chrysler (coi marchi Dodge, Jeep e Ram) sembra vicina a una Casa cinese.
Gigafactory di Termoli, guai
Nel frattempo, il ministero delle Imprese ha convocato per il 17 settembre 2024 alle ore 11 una riunione di aggiornamento riguardante la realizzazione della Gigafactory di Termoli da parte di Automotive Cells Company (ACC): joint venture tra Stellantis, Mercedes e TotalEnergies.