Per non scomparire, serve un tornado di quattrini freschi e immediati: Northvolt chiede ai 100 azionisti 1,29 miliardi di dollari per i prossimi due anni. Obiettivo, aiutare a ripristinare l’attività del produttore di batterie svedese in bancarotta, come riferisce Reuters. Ma oggi, dopo il flop del Green Deal Ue auto elettrica, qualcuno intende ancora piazzare scommesse così pesanti sul tavolo da gioco? Neppure gli influencer più pagati per spingere il full electric nei social si azzarderebbero, anche perché le multinazionali che foraggivano sono in fuga dal settore. La società spera di raccogliere denaro a breve termine cedendo attività non strategiche: Revolt (riciclaggio accumulatori) e i sistemi di batterie (Northvolt Industrial).
Volvo Cars rileva completamente la joint venture sulle batterie da Northvolt
Inoltre, Northvolt ha concordato con Volvo Cars di vendere la quota del produttore di batterie nella loro joint venture Novo Energy per una somma non divulgata ed esplorare potenziali collaborazioni in Nord America. La società, sotto protezione fallimentare negli Stati Uniti, aveva cessato di finanziare la maggior parte delle sue joint venture e attività non core, tra cui Novo, per tutto il 2024, così da cercare di sostenere la sua attività principale di produzione di celle per batterie. Ma dall’altra parte c’è la Cina, straripante, con CATL e BYD scatenate.
Dal 2019 al 2025: dai ruggiti ai miagolii elettrici
È stata la politica europea – nel 2019 – senza lungimiranza a essere corresponsabile del problema, con tanto di disoccupati e tensioni sociali. Novo era stata creata nel 2021 per costruire una fabbrica di batterie a Göteborg, sulla costa occidentale della Svezia, dietro la spinta emotiva di gruppi di potere estasiati dal Green Deal del 2019. Nel 2025, la realtà in faccia a tutti. Nata nel 2018 per divenire leader europeo delle batterie auto elettriche, con la benedizione dei fanboy nei social e nel web, puntando su energie rinnovabili, è un fallimento. Che coinvolge tutta l’Europa elettro-invasata. L’azienda svedese ha interrotto gli investimenti per i siti Northvolt Fem (Svezia), Northvolt Dwa (Polonia), Aurora Lithium (Portogallo) e Hydrovolt (Norvegia). Pertanto, con l’utopia scandinava divenuta distopia, Göteborg si rivale sul fornitore in bancarotta rilevandone tutte le azioni della Novo Energy, ma al contempo le due società collaborerebbero in Nordamerica.
Altri guai
Intanto, un giudice fallimentare statunitense ha approvato la vendita da parte di Northvolt della sua quota nel riciclatore di batterie Hydrovolt al produttore norvegese di alluminio Norsk Hydro per 78 milioni di corone norvegesi. Dovrà fare lo stesso con la quota di Novo. La società svedese ha dovuto affrontare problemi di qualità persistenti e difficoltà nell’aumentare la produzione delle sue celle per batterie, che hanno portato BMW l’anno scorso ad annullare un contratto da 2 miliardi di euro. Altri azionisti temono da mesi il peggio: nessun target centrato dall’azienda.