Mescole che cambiano spesso negli anni per assicurare maggiori prestazioni e maggiore tenuta di strada, materiali sintetici che sono alla base della produzione degli pneumatici, questo il mondo delle gomme per mezzi di trasporto e non.
Il difetto dei materiali attuali è il difficile smaltimento, dato dall’impossibilità di separare i materiali sintetici che costituiscono le varie parti dello pneumatico.
Ma oggi sembra essere arrivati ad un punto di svolta, il ritorno alle origini può essere una nuova soluzione per pneumatici nuovi con prestazioni altamente competitive.
Una società con sede in Olanda che si occupa di biotecnologie, la KeyGene, ha da tempo iniziato a studiare un fiore molto comune, che nelle sue radici contiene un particolare tipo di lattice ideale per la creazione di un nuovo materiale da usare per costruire gli pneumatici.
Si tratta del Taràssaco comune, conosciuto come dente di leone o soffione, ma le sue radici contengono una quantità minima dello speciale lattice, tanto da rendere impossibile una produzione di tipo commerciale.
La KeyGene, allora, sta continuando i suoi studi tentando la strada degli incroci tra le varie specie di Taràssaco della Russia, prestando la massima attenzione per evitare di dar vita a rischiose mutazioni genetiche.
Il CEO della KeyGene, Arjen Van Tunen ha affermato che sono già avanti i miglioramenti genetici delle colture che permettono una produzione più rapida ma in modo naturale, e di questo passo il momento di svolta per gli pneumatici potrebbe arrivare entro i prossimi 5 anni.
Grazie ai finanziamenti della Apollo Vredestein è già stato realizzato il primo prototipo di pneumatico prodotto con lo speciale lattice estratto dalle radici del Taràssaco comune.