Il marchio Volkswagen in difficoltà a raggiungere un obiettivo: quale e perché

Ippolito Visconti Autore News Auto
Il brand VW (non il Gruppo) punta ad aumentare il ritorno sulle vendite dal 2,3% al 6,5%. 
The new Volkswagen ID.3

Brutte notizie dalla Germania: il marchio Volkswagen ha difficoltà a raggiungere il suo obiettivo di riduzione dei costi da 10 miliardi di euro, ha riferito il quotidiano economico tedesco Handelsblatt. Il brand era a 2-3 miliardi di euro dal suo target di risparmio per quest’anno, hanno detto due fonti rifiutando di essere nominate. 

Tra i problemi affrontati dal marchio ci sono carenze di produzione dovute alla carenza di fornitura di parti come i motori elettrici, la necessità di offrire agli acquirenti di auto incentivi maggiori per aumentare la domanda e il rallentamento delle vendite di modelli elettrici a batteria.

Tagliare i maledettissimi costi

VW ha annunciato i dettagli lo scorso dicembre dei tagli ai costi pianificati che spera possano aumentare il ritorno sulle vendite del marchio al 6,5% entro il 2026, rispetto al 2,3% di quest’anno. I risparmi fino a 4 miliardi di euro avrebbero dovuto avere effetto per tutto il 2024. Il direttore finanziario Arno Antlitz ha affermato (alla conferenza sui risultati della Casa automobilistica ad agosto) che alcune misure avrebbero richiesto tempo per avere effetto. Il CEO del gruppo VW Oliver Blume ha ripetuto alla conferenza: “Costi, costi, costi”. Ecco l’argomento numero uno per gli anni a venire, dopo aver segnalato margini più bassi nel primo semestre.

Il capo del marchio VW Thomas Schaefer sta valutando ulteriori tagli, soprattutto nelle aree di vendita e sviluppo tecnico. Discuterà di nuove misure di efficienza con i top manager a Wolfsburg lunedì.

vw

Quali misure

In passato, per dare le sforbiciate, ecco le soluzioni. Anzitutto, riduzione dei costi amministrativi del suo marchio omonimo di un quinto. Poi, risparmio di un miliardo di euro entro il 2028 riducendo i cicli di sviluppo del prodotto da 50 mesi a tre anni. Quindi, riduzione dei tempi di produzione. Ed eliminazione di un nuovo sito di ricerca e sviluppo pianificato da 800 milioni di euro nella sua città natale di Wolfsburg. VW ha affermato all’epoca che i risparmi fino a 4 miliardi di euro avrebbero dovuto avere effetto nel corso del 2024.

Elettrico, sono dolori

D’altronde, l’elettrico porta guai a tutti. Il Gruppo VW ha rallentato in fatto di investimenti nelle batterie auto elettriche. C’è stato un ridimensionamento dei piani in Europa e Nord America (Canada). L’espansione degli stabilimenti dipenderà da come si svilupperà il mercato delle auto elettriche”, ha dichiarato Thomas Schmall, Chief Technology Officer, al Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung (FAS).

Suicidio elettrico teutonico

Era, è, sempre sarà un mistero il motivo per cui la Germania ha scelto il suicidio elettrico, spalleggiando l’ideologia dei suoi Verdi al governo. Berlino ora insiste col full electric. L’unica soluzione per un ritorno al ragionevole termico, chiesto dai consumatori in terra teutonica, in Ue e nel mondo, è che l’industria tedesca compatta faccia muro contro la nuova Commissione Ue.

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