Sappi che – se vinco le elezioni – ti regalo 1.000 euro di ricarica qualora tu comprassi l’auto elettrica: è l’idea per il 2025 del vice cancelliere e ministro dell’Economia Robert Habeck. Che si distingue dal bonus Ue del cancelliere Olaf Scholz. È tempo di esperimenti. Fai una proposta, vedi quanti voti tiri su in base ai sondaggi e via. In Germania, in piena campagna elettorale per il voto del 23 febbraio 2025, la macchina a batteria è protagonista. Per salvare l’ambiente, non per conquistare gli elettori, s’intende. Lo sconto statale di 1.000 euro varrà pure le full electric che si acquistano usate.
Nel 2023, gli incentivi per le elettriche avevano fatto volare le vendite. Come in Italia, come in Cina, come ovunque. Ma servono, piani seri e a lunga scadenza, pensati da politici preparatissimi, come quelli del Dragone. Le mosse da imbonitori in piena campagna elettorale fanno sorridere. Sarebbe bonus preziosi anche per le Case tedesche, specie Volkswagen, in grande difficoltà per mille motivi: il crollo del mercato in Cina, le vetture verdi che non si vendono, il costo dell’energia e quello del lavoro. Habeck parla di pacchetto per “modernizzare l’industria automotive tedesca”, partendo da bonus ricarica. In più, sgravi fiscali per le persone con redditi mediobassi che acquistano un’auto elettrica.
Valore dell’usato
Secondo punto chiave. Siccome l’auto elettrica si svaluta in fretta anche a causa dello stato della batteria, che di deteriora, il governo vuole sovvenzionare i controlli professionali sugli accumulatori con 100 euro. Così, il valore residuo dell’usato regge, idem il mercato della compravendita di seconda mano.
Bonus sciocco, inutile e dannoso
Servirebbe a qualcosa questo bonus ricarica? A zero. Si parla alla massa di consumatori, che vuole cose semplici: sconto all’acquisto. Così, costringi il cittadino a pensare: 1.000 euro per quanti pieni? E se il prezzo dell’elettricità salissime, quei 100 pieni diverrebbero 70? Fregatura. Una faccenda psicologica. Impossibile ridurre l’acquisto di una vettura a un conto matematico sul costo d’esercizio di una vettura. Il primo pensiero dell’utente medio è: dammi lo sconto sul nuovo e subito, piuttosto che questi 1.000 euro di ricarica.
Il brutto vizio degli ecotalebani sinistroidi. Uno: t’impongo l’auto elettrica, come una norma in un regime comunista dell’Est Europa degli anni 1970. Due: ti faccio impazzire con bonus dal puzzo burocratico che ti costringe ad acrobazie matematiche. Tre: faccio tutto in fretta, in vista delle elezioni, senza uno straccio di programma a lunga scadenza. Se poi i politici cinesi, di infinità personalità, ci distruggono con mosse intelligenti e mirate, non dobbiamo lamentarci.