Il governo Meloni in polemica contro Stellantis su produzione e Gigafactory

Ippolito Visconti Autore News Auto
S’inasprisce lo scontro fra esecutivo e Stellantis, che va avanti da tempo su incentivi, produzione e Gigafactory di Termoli.
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Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, all’attacco per conto del governo Meloni: “Da Stellantis riceviamo segnali negativi, ma siamo pronti a collaborare per accrescere la produzione in Italia”. Come riporta ilSussidiario.net, il titolare del dicastero invita il gruppo guidato da Carlos Tavares “ad assumersi la responsabilità sociale di rilanciare” il settore auto lungo lo Stivale.

Responsabilità: se ne discute

Ma Stellantis ha davvero la responsabilità di produrre? O ha la responsabilità di restare profittevole? Deve sfornare auto in Italia o deve investire in settori che permettano di incassare denaro? La responsabilità di Stellantis è verso il governo, verso gli italiani, o verso gli azionisti, i quali sì incassano i dividendi? Di certo, c’è la responsabilità verso i clienti. Urso ha responsabilità verso chi? Verso il Paese e gli italiani, si presume. 

Se il governo piazza incentivi all’acquisto che favoriscono (anche) Stellantis, questa società allora ha la responsabilità e il “dovere” di produrre in Italia?

In passato, Stellantis (quando  si chiamava in altro modo) ha goduto di politiche governative a sostegno del settore. Ci sono state decisioni a livello politico per agevolarla sul mercato italiano. In particolare, ha potuto comprare Alfa Romeo. Per questi motivi, allora Stellantis deve garantire allo Stato italiano la produzione di un milione di veicoli?

Un CEO aziendale risponde a chi? Al CDA che gli dà la fiducia. Non al governo o allo Stato. Stellantis è una multinazionale. La possiamo vedere come euro-americana. O italo-franco-americana. Allora Tavares, stando al ragionamento di qualcuno, dovrebbe rispondere a tutti gli Stati dove opera, minimo Italia, Francia e Usa. Poi qui di italiano, come sempre detto, si vede pochino: un manager lusitano, di un’azienda perlopiù francese, con sede in Olanda, filiali ovunque. Situazione molto complessa e delicata.

La produzione preoccupa

Stellantis quante auto produce in Italia? L’esecutivo ha come target un milione di macchine sfornate nel nostro Paese entro il 2030 dal gruppo euro-americano. Più 300 mila da altri (vedi i cinesi come Dongfeng). Alla vigilia del suo intervento Meeting di Rimini (manifestazione organizzata da Comunione e Liberazione), Urso è chiaro: “Stellantis ha presentato un piano per l’Italia che prevede di raggiungere il milione di veicoli, come avevamo concordato con Tavares nel primo incontro, oltre un anno fa. Ma nel frattempo riceviamo segnali negativi sul fronte della produzione e del ricorso alla cassa integrazione”. 

Gigafactgory di Termoli

Mancano poi le risposte sul destino della Gigafactory a Termoli, “per la quale sono state impegnate risorse del Pnrr”, ha aggiunto Urso. Inoltre, il ministro evidenzia i “segnali negativi provenienti dagli Stati Uniti”, dove Stellantis ha registrato risultati fortemente negativi nel primo semestre. Ora l’ad Tavares è negli States per ridefinire le strategie e capovolgere l’inerzia. Ecco Urso: “Sugli investimenti, Stellantis deve dare una risposta a breve. Se in queste ore non ci risponde positivamente sul progetto della Gigafactory a Termoli, le risorse del Pnrr saranno destinate ad altri. Non possiamo perderle perché Stellantis non rispetta gli impegni”. 

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I soldi sono tutto?

“Siamo però sempre pronti a un lavoro comune ove ci fosse l’intenzione di accrescere la produzione in Italia”, dice Urso. C’è infine il sindacato americano UAW che non gradisce lo stipendio di Tavares. “La nostra Costituzione, all’articolo 1, prevede che la Repubblica italiana è ‘fondata sul lavoro’ e che ‘il profitto è legittimo, ma non a ogni costo‘”. 

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