Il gigante cinese BYD mette in crisi i piccoli connazionali

Ippolito Visconti Autore News Auto
BYD ha registrato un balzo del 33% nel profitto del secondo trimestre 2024, mentre i rivali hanno riportato perdite.
BYD

La cinese Build Your Dreams in controtendenza rispetto ai connazionali. Mentre quasi tutti rallentando nel secondo trimestre 2024, il colosso orientale archivia il periodo con un +33% di profitto. L’azienda di Shenzhen incute timore in patria e fuori. L’Ue, terrorizzata, piazza dazi all’impazzata sia contro la società del fondatore ultra miliardario Wang Chuanfu sia contro le altre orientali. Ma BYD risponde con margini enormi e con un primo stabilimento in Ungheria, tale da aggirare le barriere.

Il risultato di BYD è impressionante, poiché la maggior parte dei suoi omologhi EV in Cina e nel mondo hanno subito perdite significative per un po’ di tempo, e “si trovano ad affrontare potenziali problemi di liquidità”, hanno scritto in una nota gli analisti di Barclays Jiong Shao e Lian Xiu Duan.

Qualcuno piange

Alla crescita inarrestabile del gigante fa da contraltare il pianto di Li Auto, dice Automotive News: ha registrato un calo del 52 percento negli utili, superiore alle stime, facendo crollare le sue azioni quotate negli Stati Uniti. La scorsa settimana Xpeng ha previsto ricavi per il terzo trimestre ben al di sotto delle aspettative degli analisti nel mezzo di una dura guerra dei prezzi in Cina.

Da una parte, l’irrefrenabile ascesa di BYD. Dall’altra, Li Auto né Xpeng che non sono riuscite a entrare nella top 10 dei maggiori produttori cinesi di veicoli elettrici in termini di vendite. Mentre galassie di marchi come Volkswagen balbettano, la mega cinese vende 3 milioni di unità l’anno scorso, in un contesto di ampio rallentamento della domanda di veicoli elettrici a livello globale. Comunque, con intelligenza, Shenzhen mira sia al full electric sia all’ibrido plug-in. In parallelo, Ford, Porsche e Mercedes hanno tutte fatto marcia indietro sulle loro ambizioni in materia di veicoli elettrici negli ultimi mesi, mentre Tesla è ben lontana dal ritmo di 1,8 milioni di auto vendute l’anno scorso.

Chi sopravvive

La società di consulenza AlixPartners stima che meno di 20 marchi EV cinesi siano redditizi entro la fine del decennio, poiché i leader di mercato come BYD e Tesla consolidano ulteriormente le loro posizioni. “Si può facilmente capire dai dati di vendita che le principali Case automobilistiche stanno ora rappresentando una quota maggiore, mentre le aziende con prestazioni di basso livello potrebbero essere eliminate entro due anni”, ha affermato Yale Zhang, amministratore delegato della società di consulenza AutoForesight con sede a Shanghai.

byd

Offerta totale

BYD fa quasi tutto da sé, batterie incluse. Le offerte includono la conveniente Seagull hatchback, ora uno dei veicoli elettrici più venduti in Cina, che parte da 69.800 yuan (8.845 euro) fino alla serie di supercar di lusso Yangwang. Ha tagliato i prezzi delle berline Qin Plus, costringendo altri a imitarla.

La nave BYD 01 è iconica

Il vicepresidente esecutivo Stella Li ha affermato che si aspetta che le vendite extra Cina crescano fino a quasi la metà del totale in futuro. Le consegne all’estero di veicoli per passeggeri costituivano circa il 12 percento del totale a luglio. L’azienda sta noleggiando una propria flotta di navi per raggiungere questo obiettivo, con la BYD 01 (iconica) che quest’anno intraprenderà viaggi di esportazione.

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