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Il crollo di Stellantis riporta l’Italia indietro di ben 69 anni

i dati pubblicati dalla FIM-CISL confermano quanto espresso da John Elkann nell’audizione parlamentare del 19 marzo

Chi pensava che il 2024 fosse stato un anno nero per Stellantis, a livello produttivo in Italia, potrebbe presto ricredersi. Il 2025, infatti, è iniziato anche peggio se si considera che nel corso del primo trimestre la produzione complessiva nel nostro Paese è smottata di un altro 35,5%. Un dato che, se limitato alle sole auto, senza cioè tenere conto dei veicoli commerciali, è ancora più grave, attestandosi al -42,5%, per effetto delle appena 60.533 vetture realizzate nel periodo in oggetto, in tutti gli stabilimenti italiani. Per avere numeri peggiori occorre tornare al 1956, quindi addirittura 69 anni fa, quando l’azienda era solo Fiat.

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Stellantis, prosegue la frana

I primi tre mesi del 2025 hanno visto peggiorare la crisi produttiva degli stabilimenti italiani di Stellantis. Sono infatti appena 109.900 le unità prodotte, disegnando un quadro addirittura peggiorativo rispetto ad un 2024 che era stato considerato un anno nero.

Stabilimento Stellantis Melfi
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I dati sono stati rivelati dal consueto rapporto pubblicato da Fim-Cisl che è stato presentato nella mattinata a Torino dal segretario Ferdinando Uliano. Numeri talmente negativi da rivalutare quei 170.415 veicoli prodotti dal gruppo in Italia che pure erano stati considerati un segnale di grave crisi. Già quel dato, infatti, dava vita ad una flessione del 9,8% rispetto ai 188.910 dei primi tre mesi del 2023. E per quanto concerne la sola produzione di auto Stellantis nel primo trimestre 2024 aveva dovuto rassegnarsi ad un -23,8%, risultato delle 105.255 unità prodotte.

A commentare il rapporto è stato lo stesso Uliano, affermando: “Tutti gli stabilimenti di auto e veicoli commerciali sono in rosso e i dazi aggraveranno ulteriormente la situazione”. Le auto prodotte nel trimestre sono appena 60.533 (-42,5%), mentre si fermano a 49.367 (-24,2%) i veicoli commerciali.

I numeri confermano le dichiarazioni rese da Elkann in Parlamento

Se si esaminano rapidamente i dati dei singoli stabilimenti, spicca il dato particolarmente negativo di Maserati Modena, ove le unità prodotte sono appena 30, con un crollo del 71,4% rispetto alle 105 dello stesso periodo di un anno fa.

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Non meno drammatico il bilancio di Melfi, ove le auto prodotte si fermano a 8.890, con un calo del 64,6% rispetto alle 25.100 del primo trimestre 2024. Molto forte anche il calo di Cassino e Pomigliano, rispettivamente del 45,5% (4.655 veicoli) e del 36,9% (37.097). Meno peggio è andata a Mirafiori e al polo torinese, ove il calo si attesta al -22,2% con 9.860 auto prodotte (per quasi la totalità si tratta 500 elettriche) rispetto alle 12.680 del primo trimestre 2024.

I dati in questione confermano le parole pronunciate da John Elkann nel corso della sua audizione alla Camera dello scorso 19 marzo. Il presidente di Stellantis aveva infatti parlato di un altro anno difficile. Precisando che il mercato italiano nei primi due mesi era in contrazione del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per poi aggiungere che dal 2026 la produzione italiana aumenterà grazie al lancio di 10 nuovi aggiornamenti di prodotto nelle fabbriche italiane. I cui livelli produttivi, però, dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi.

I dazi di Trump avranno un effetto limitato sulla produzione italiana di Stellantis

E proprio sui dazi, la Fim-Cisl, afferma che quelli sulle auto imposti dall’amministrazione guidata da Donald Trump dovrebbero avere un impatto limitato sulla produzione italiana di Stellantis.

Stabilimento Maserati Modena
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A spiegarlo è ancora Uliano, con queste parole: “In Italia si produce la Dodge Hornet a Pomigliano d’Arco, che è destinata esclusivamente al mercato statunitense, ma nel primo trimestre 2025 la produzione è stata di sole 1.356 unità, con un calo dell’80% su base annua».

Per quanto concerne gli altri modelli italiani presenti sul mercato nordamericano, il sindacalista ha precisato che nel corso dei primi tre mesi del 2025 il mercato NAFTA ha assorbito circa 300 Alfa Romeo Stelvio e 90 Alfa Romeo Giulia. Siamo quindi in presenza di un dato non certo enorme.

Infine, Uliano ha dichiarato: “In Stellantis c’è più un problema di equilibrio tra Messico e Canada rispetto agli Stati Uniti. Per poi aggiungere: “Il rischio per le produzioni italiane dai dazi Usa deriva più dalla possibilità che altri produttori possano decidere di puntare al mercato europeo, di fronte a maggiori difficoltà nel mercato Usa”.

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