Il consumatore disorientato non compra più auto nuove: l’Ue non fa capire più niente a nessuno

Ippolito Visconti Autore News Auto
Consumatori italiani ed europei non tranquilli: mercati auto in asfissia.
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Sapete perché mettono la musichetta nei supermarket? Perché così il consumatore è ancora più tranquillo. Compra ed è felice. Puro marketing, nulla di male. E sapete perché i consumatori in Italia e nel resto d’Europa non comprano più auto nuove? Perché non hanno la musichetta sotto, ma un rumore infernale. Sentono parlare di transizione, elettrificazione, bando termico, multe, listini stellari, full electric imposto senza bonus né ecosistema di colonnine per la ricarica: frastuono che arriva dritto dritto da Bruxelles. Qui, nella sua torre d’avorio, l’Unione europea non fa capire più niente a nessuno. D’altronde, chi comanda è politicamente instabile. La Commissione Ue ha una maggioranza tenuta assieme col nastro isolante: basta una pioggerellina e viene giù tutto, con lotte intestine per poltrone e potere fra ultra green e conservatori, a loro volta devastati internamente. Se il consumatore non è tranquillo, non tira fuori nemmeno un euro: l’agitazione porta tutela del conto corrente, per rimandare l’esborso a chissà quando. 

Italia leader della tendenza

Da questo punto di vista, l’Italia comanda, trascina. Da noi, si adora il diesel più vecchio di 10 anni, specie al Sud. Si punta a pagare poco, fidandosi del vecchio gasolio. In più, le regole complicatissime sono un incubo per chi solo carezzasse l’idea di cambiare macchina. Il governo italiano vuole anticipare all’inizio del 2025 la revisione già prevista per il 2026 per le multe alla Case date dall’Ue. Questo è uno scioglilingua. Ma ammettiamo pure che l’Italia vinca (senza Germania, Francia e Spagna). Poi, cosa accade? Mistero.

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Dazi anti auto elettrica

Per anni, l’Ue ha detto che l’auto elettrica salva il pianeta. Poi se io consumatore desidero comprare una full electric cinese, tu Ue piazzi dei dazi mostruosi. Per la cronaca, quelle tasse faranno il solletico al Dragone: venderanno più auto, con margini di profitto immensi, uno strapotere economico che a Bruxelles, abituati a ragionare in termini di tecnocrazia, nemmeno immaginano. Il Regno di Mezzo, se stuzzicato, sfodera una ferocia agonistica che qualcuno in Europa non sa neppure pensare. I dazi anti Cina rovinano il consumatore: ha davanti un mare di elettriche costose come il demonio. Eppoi, il pianeta Terra va salvato, sì o no? Contano i soldi o conta la CO2?

Quelle norme inattuate

Al momento di fissare il bando termico 2035, l’Ue stabilì tramite Regolamento che in parallelo ci si muovesse in queste direzioni: colonnine veloci, incentivi per domanda e offerta, tutela degli occupati, garanzie anti Cina. Invece, si è andati alla guerra contro il Celeste Impero passeggiando coi sandali. Chiaro che ora il consumatore diffida di tutto e di tutti, detestando l’elettrico.

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