In Italia, il 60% degli automobilisti intende abbandonare in futuro la proprietà della vettura, a beneficio del car sharing: le macchine in condivisione col noleggio lampo per strada. La prendi, la usi e la lasci ovunque in città. Lo dice la nuova instant survey di Areté, che indaga sulla propensione di chi vive nelle città di Roma, Milano, Torino, Firenze e Bologna a servirsi delle forme di mobilità condivisa. Infatti, l’88% del campione intervistato possiede una vettura, acquistata in un’unica soluzione (50% dei casi) o tramite finanziamento (38%). Alla domanda “quale strumento di trasporto utilizzi per muoverti abitualmente in città?”, 8 su 10 rispondono a bordo di un’auto privata e sui mezzi pubblici. Il 10% si serve di moto o scooter.
Car sharing al posto dei mezzi pubblici
Il fatto è che tram e bus sono sempre in ritardo, i mezzi pubblici sono inefficienti con rete poco capillare, e costano un occhio. Quindi, sì alla macchina privata o in condivisione. Ma quanto spendere per il car sharing? Otto intervistati su 10 dichiarano di essere disposti a spendere al mese al massimo 200 euro. Non ci siamo. È poco. Molto al di sotto della soglia ipotizzabile per un uso continuo di questa formula: servono più soldi da mettere al mese. Tuttavia, va detto che col noleggio non paghi assicurazione Rc auto, completa di furto e incendio, soccorso stradale e infortuni del conducente, manutenzione, bollo auto regionale.
Auto condivisa: serve una più ampia e capillare disponibilità
Oltre al prezzo, il problema è la possibilità di trovare le macchine. Ce ne sono poche e in zone limitate: spesso in centro. Ecco perché per esempio il sindaco di Milano Beppe Sala vuole il car sharing anche in periferia.