Stellantis si appresta a lanciare il suo primo veicolo ad idrogeno nel mercato nordamericano, con il pick-up Ram 5500 tra i possibili protagonisti. Questa mossa rappresenta un cambio di rotta significativo rispetto all’elettrico, che sta incontrando diverse sfide, tra cui la produzione di energia e batterie non ecocompatibili e la dominanza cinese del mercato.
L’idrogeno di Stellantis potrebbe essere una strada alternativa all’elettrico?
L’idrogeno si propone come valida alternativa all’elettrico, offrendo numerosi vantaggi: maggiore autonomia (fino a 500 km con batterie di media grandezza), tempi di ricarica rapidi (circa 5 minuti) e la possibilità di aumentare il carico utile del veicolo. Inoltre, Stellantis ha in programma la produzione di otto modelli di van commerciali ad idrogeno per il mercato europeo.
Anche in Europa sembra essere sulla buona strada per i modelli ad idrogeno
Sembrerebbe che l’azienda franco-italiana si stia preparando a costruire i modelli europei con celle di combustione ad idrogeno, nello specifico dovrebbero essere otto i modelli destinati a diventare ad idrogeno: Citroën ë-Jumpy e ë-Jumper, Fiat Professional E-Scudo ed E-Ducato, Opel/Vauxhall Vivaro e Movano. La stessa modifica dovrebbe essere apportata ai modelli E-Expert ed E-Boxer della Peugeot. Ci si deve aspettare quindi una vera e propria “invasione” di veicoli commerciali ad idrogeno.
Tuttavia, questa novità non è priva di ombre. La scelta di produrre i veicoli ad idrogeno in stabilimenti esteri, in Francia e Polonia, ha sollevato preoccupazioni sul futuro del sistema produttivo italiano.
Automobili ad idrogeno: l’ennesima sconfitta del sistema produttivo italiano?
Ormai non è una notizia perché è cronaca quasi quotidiana di un doloroso disimpegno dall’Italia ed anche i modelli che potrebbero rappresentare la vera novità di questo settore dovrebbero essere costruiti in stabilimenti stranieri. Per l’ennesima volta sono stati scelti stabilimenti in Francia, quello di Hordain, e quello di Gliwice in Polonia.
La scelta di Stellantis di puntare sull’idrogeno apre scenari interessanti per il futuro della mobilità sostenibile. Sarà fondamentale valutare attentamente sia i potenziali benefici che i rischi associati a questa tecnologia per prendere decisioni informate sul suo sviluppo e utilizzo in Italia.
Statistiche:
- Secondo l’IEA, l’idrogeno potrebbe coprire il 20% del fabbisogno energetico globale entro il 2050.
- Il mercato globale dei veicoli ad idrogeno dovrebbe raggiungere i 12 miliardi di dollari entro il 2028.
- L’Italia è tra i primi 10 paesi al mondo per investimenti in ricerca e sviluppo nel settore dell’idrogeno.