Mentre l’elettrico va forte solo in Cina, con un flop nel resto del mondo, c’è il boom delle ibride Toyota: la domanda in forte crescita ha lasciato i fornitori in difficoltà nel tenere il passo. Così, se Casa madre non riceve il necessario dalle aziende esterne, ci sono lunghe attese in Europa per avere l’auto nuova, dice la Reuters. I clienti europei aspettano in media dai 60 ai 70 giorni, circa il doppio della durata del 2020. I veicoli con la domanda più elevata e la fornitura più limitata nel Vecchio Continente includono la Yaris Cross ibrida e la RAV4 ibrida plug-in. Leader totale del mondo e delle macchine a doppio motore, dopo la geniale invenzione della Prius, sebbene indietro nel full electric. Pare ci sia qualche piccolo ritardo anche per i pezzi di ricambio delle vetture usate che necessitano di qualche elemento andato ko.
Fame di ibride Toyota nel mondo
Le scorte sono basse presso i concessionari Toyota nei principali mercati, tra cui Stati Uniti, Giappone, Cina ed Europa. Le vendite globali di ibridi, compresi i modelli plug-in, sono quasi triplicate, passando da 5,7 milioni a 16,1 milioni negli ultimi cinque anni, secondo i dati forniti da LMC Automotive. In Giappone, gli acquirenti aspettano da due a cinque mesi per molti modelli.
In una concessionaria della costa occidentale degli Stati Uniti, le Prius ibride sono state esaurite a metà febbraio e solo una manciata di Camry ibride erano disponibili.
E in India i tempi di consegna sono migliorati rispetto allo scorso anno, ma ancora da due a nove mesi a seconda del modello. La società dice che fa del suo meglio per aumentare la produzione in risposta alla richiesta. “Attualmente, la capacità di produzione di componenti e parti ibride dai nostri fornitori e la nostra produzione interna di parti è in linea con i nostri piani di produzione annuali e la nostra capacità di assemblaggio dei veicoli”.

Problema magneti Toyota: quali tempistiche
C’è una carenza di magneti forniti ad Aisin Corp, uno dei maggiori produttori di componenti del Gruppo Toyota: con la carenza di rotori e statori dai fornitori, la società nipponica tarda le consegne dei mezzi nuovi. Denso è stata colpita da colli di bottiglia presso i fornitori di secondo e terzo livello che hanno causato ritardi nelle consegne dei suoi inverter. Se il colosso giapponese – come pare – convertisse la maggior parte o tutta la sua gamma in veicoli esclusivamente ibridi, questo metterebbe più pressione sui fornitori. Comunque, il gigante asiatico ha investito 14 miliardi di dollari per uno stabilimento di batterie nella Carolina del Nord per soddisfare la domanda di veicoli ibridi e ha affermato che dovrebbe iniziare a spedire batterie per veicoli elettrificati nordamericani ad aprile.
Toyota in Cina: ibride ok
Se i marchi cinesi divorano il mercato delle elettriche nel Celeste Impero, con Toyota quasi spettatrice, gli ibridi nipponici vendono bene. Mentre le immatricolazioni complessive del Gruppo in Cina nel 2024 sono diminuite del 7% rispetto al 2023, le consegne dei suoi veicoli ibridi sono cresciute del 27%.
Cosa fanno gli altri
Ognuno con un proprio ibrido, altri costruttori intercettano la tendenza mondiale. Hyundai e la sua affiliata Kia stanno lottando per aumentare la produzione. Ad agosto, la Casa sudcoreana ha affermato che avrebbe raddoppiato la sua gamma di macchine a doppio motore a 14 modelli entro il 2030 per contrastare il rallentamento dell’adozione dei veicoli elettrici. Honda accelera in Nord America e Giappone. Da parte sua, la cinese BYD punta forte sulle ibride plug-in, specie in Europa, così da non pagare i dazi, che appesantiscono solo le elettriche Made in China.
Per ora vince Aiko Toyoda con l’ibrido: partita elettrica aperta
In questo momento, stravince Aido Toyoda, da sempre contro le imposizioni del full electric, ritenuto un mezzo per pochi con patrimonio familiare da investire o con reddito elevato. Un domani, se e quando gli Stati nel mondo dovessero davvero imporre il ban termico, i cinesi passerebbero in vantaggio.