II sindacato tedesco: VW in crisi? E allora gli azionisti e i manager accettino dividendi ridotti. Questo l’attacco diretto dritto dritto al cuore del Gruppo. Comprese le famiglie Porsche e Piëch, che possiedono un terzo del Gruppo Volkswagen. Meno dividendi uguale meno costi, che è il target VW, come riporta la Reuters. Le cose cambiano, la partita si fa molto più pesante.
Questo, tuttavia, non include alcuna disposizione o costo derivante dal processo di ristrutturazione in corso, che secondo gli analisti ridurrebbe gli utili e quindi abbasserebbe di conseguenza il pagamento. La pressione su Volkswagen continuerà a ridurre ulteriormente il rapporto di distribuzione: un pagamento di 5 miliardi di euro potrebbe essere il minimo accettabile per Porsche SE, controllata dalle famiglie Porsche e Piëch. Il dividendo VW di Volkswagen è una delle fonti di cassa più importanti per Porsche SE.
La risposta
Il Chief Financial Officer Arno Antlitz parla in una conferenza della Goldman Sachs a Londra: il dividendo proposto scenderà di conseguenza con gli utili. Quelli della Volkswagen sono calati di un terzo nei primi nove mesi del suo anno finanziario. Tradotto: un dividendo di 6,75 euro rispetto ai 9 euro dell’anno scorso. VW s’impegna a un rapporto di distribuzione di almeno il 30% degli utili dopo le tasse. In linea con le attuali previsioni di consenso degli analisti, rassicurando potenzialmente gli investitori sulle prospettive di dividendo.
Chissà cosa ne pensano
Da vedere se questa visione del responsabile finanziario convincerà i sindacati. Lì in Germania ci sono IG Metall, che è un’iradiddio. E Daniela Cavallo, donna di enorme personalità, presidente del consiglio di fabbrica, rappresentante dei suoi 600.000 dipendenti.
Benzina sul fuoco
S’infiamma intanto la battaglia fra Volkswagen e sindacati. A gettare benzina sul fuoco ci pensa Antlitz: le fabbriche tedesche siano più efficienti. “Oggi, i nostri stabilimenti tedeschi non sono competitivi. Senza migliorare la loro efficienza e le loro prestazioni, non possiamo mantenere gli attuali livelli di occupazione”, riferisce la Reuters. Uno: l’utilizzo della capacità nella rete di stabilimenti tedeschi VW è sceso a meno del 60 percento. Due: VW vuole chiudere alcuni stabilimenti e ridurre la sua forza lavoro per essere competitiva. Tre: “Dobbiamo utilizzare appieno la capacità degli stabilimenti. In un mercato in contrazione, questo porta inevitabilmente a discussioni sulla chiusura di alcuni stabilimenti in Germania”.
Governo Scholz nella tempesta
Invece, i sindacati restano fermi sulla propria linea: qui nessuno arretra di un millimetro, in uno scontro epico che sta devastando il governo teutonico sinistroide ultra green, primo responsabile dello sfacelo: si veda il costo dell’energia per il no al gas russo, e le pressioni sull’Ue per l’auto elettrica 2035 senza colonnine né bonus. Dopo il ko dell’esecutivo della Francia, si attendono le elezioni in terra teutonica: trema l’Europa del Green Deal e dell’auto elettrica.