I periti assicurativi: abbassare i prezzi Rc auto in cinque mosse

Ippolito Visconti Autore News Auto
Le proposte a Mister Prezzi per raffreddare le tariffe.
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Automobilisti esasperati dalla Rc auto cara come il fuoco e in costante aumento. Per i contratti sottoscritti nel mese di settembre 2024, il prezzo medio è di 414 euro (418 euro ad agosto 2024), in aumento su base annua del +6,8% in termini nominali (+6,1% in termini reali); in agosto la crescita nominale era stata del +6.7%. Tutte le Province italiane registrano incrementi di prezzo, compresi tra il +1,3% di Reggio Calabria e il +11,0% di Roma e Caltanissetta. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 261 euro, in aumento del +6,3% su base annua e in riduzione del 40,5% rispetto allo stesso mese del 2014. 

Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, +9,8%, a fronte di un aumento del +6,1% per gli assicurati in prima classe. Contro i rincari Rc auto, le associazioni dei periti assicurativi Aiped, Snapis, Aicis, Sipa, Apaid, Collegio Liguri Periti hanno formulato proposte di emendamento inviandole al Garante per la sorveglianza dei prezzi (Mister Prezzi).

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Quale obiettivo

“Una riforma della Rc auto si ritiene necessaria per ripristinare un equilibrio equo e trasparente tra le compagnie assicurative, gli assicurati ed i danneggiati, riportando al centro il diritto del danneggiato. Una disciplina più chiara e orientata all’efficienza e alla correttezza può contribuire a un sistema più competitivo e sostenibile, dove la giusta responsabilità viene attribuita a chi causa i danni, e dove il danneggiato ottiene risarcimenti equi e trasparenti”, concludono le organizzazioni.

Primo: risarcimento diretto da eliminare

La prima evidenza è il fallimento del sistema del risarcimento diretto introdotto una ventina di anni fa con l’intenzione di semplificare e accelerare i processi di rimborso a favore degli assicurati. La compagnia del danneggiato che lo risarcisce. Ma questo “ha finito per generare una serie di effetti collaterali e distorsioni che hanno compromesso il principio stesso della responsabilità civile. L’idea alla base di questo strumento era di consentire al danneggiato di rivolgersi direttamente alla propria compagnia assicurativa. Tuttavia, alcuni aspetti critici hanno impedito i benefici previsti per i consumatori, determinando una forte limitazione della libertà di scelta del consumatore e un aumento dei premi assicurativi”.

Rivedere il meccanismo di compensazione forfettaria: un forfait rigido non rispecchia sempre l’effettivo valore dei danni. Modifiche a questo sistema potrebbero consentire risarcimenti più in linea con il danno subito, promuovendo un mercato assicurativo più competitivo e trasparente.

Due: eliminazione delle clausole vessatorie del risarcimento integrale

Molte compagnie assicurative continuano a inserire clausole che limitano il risarcimento integrale, in modo subdolo e all’interno di contratti standard, da cui non emerge nessuna possibilità di trattativa libera. “Riteniamo sia necessario un intervento legislativo per proteggere le vittime di incidenti da indebite riduzioni del danno”. Sono clausole vessatorie.

Tre: come gli smartphone

Portabilità del certificato assicurativo: gli elevati profitti Rc auto suggeriscono che i premi potrebbero essere abbassati grazie alla portabilità del certificato assicurativo, come già avviene in Francia con la legge Hamon. Questa misura, paragonabile a quella che ha rivoluzionato il settore della telefonia, favorirerebbe la mobilità in un mercato caratterizzato da un’offerta limitata. Appena ho voglia, me ne vado. Oggi invece vai via solo a fine anno.

Quattro: riforma delle scatole nere

È auspicabile una normativa più stringente per le scatole nere, dicono i periti, includendo sistemi di registrazione dati più accurati, come i dispositivi video per la registrazione in auto (dashcam), già usati in altri Paesi per garantire maggiori controlli. L’integrazione di queste tecnologie potrebbe abbattere i costi assicurativi, migliorare la sicurezza dei veicoli e ridurre le frodi. Il filmato delle dashcam sarebbe una prova certa. Non i dati elaborati dai provider delle scatole nere e forniti alle compagnie.

Cinque: trasparenza nelle perizie

Serve la documentazione chiara e dettagliata delle perizie, con report facilmente accessibili alle parti coinvolte, in modo da favorire un processo più equo e ridurre i contenziosi. Proporre l’introduzione o l’aggiornamento di requisiti di formazione e certificazione per i periti: così, le valutazioni saranno eseguite da professionisti con conoscenze aggiornate e competenze adeguate.

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