Soluzione anti crisi cercasi nel Gruppo Volkswagen: ora, il Ceo Oliver Blume afferma che ci sono state conversazioni coi cinesi. Gli orientali potrebbero investire nelle fabbriche tedesche. Grazie a risorse immense, il Dragone avrebbe modo di rendere ancora più forte e duratura l’alleanza con VW, come riferisce la Reuters. “Abbiamo strette collaborazioni in Cina e, naturalmente, ci sono state interlocuzioni, ma nessuna decisione concreta”, ha detto il capo del colosso di Wolfsburg.
I tre partner cinesi di VW
Volkswagen ha tre partner di joint venture in Cina: SAIC (MG), FAW e JAC. Inoltre, possiede una quota nella startup cinese di veicoli elettrici Xpeng. Ma zero stabilimenti di produzione in Europa. In particolare, VW sta esplorando usi alternativi per i suoi stabilimenti di Dresda e Osnabrück nell’ambito di una spinta al taglio dei costi per ridurre le sue operazioni tedesche. Da una parte è peccato lasciarli vuoti, senza vita. Dall’altra, è chiaro che da una nuova possibile alleanza coi cinesi debba nascere un vantaggio tangibile per il gigante teutonico.
Crisi profonda e 2025 incerto
Tutto nasce (come ogni disgrazia automotive in Germania) nel 2019 col Green Deal e l’auto elettrica senza tutele (colonnine, bonus, scudo anti Cina, protezione degli addetti). Audi, Porsche, Skoda e il marchio stesso VW subiscono nel tempo un calo delle vendite esacerbato dalla crescente concorrenza delle Case automobilistiche del Regno di Mezzo. I suoi dirigenti volevano chiudere diversi stabilimenti, ma hanno incontrato la resistenza dei sindacati. In un accordo raggiunto prima di Natale, si pone fine alla produzione a Dresda: uno stabilimento da 340 lavoratori che produce l’ID.3 elettrica, dal 2025. Alt a Osnabrück, dove 2.300 dipendenti producono la T-Roc Cabrio, dal 2027. Per quest’anno, mancando nuovi modelli sexy, ci sarà da soffrire.
Germania costosa come il fuoco
La Cina sta per adesso alla larga dalla Germania. Qui, il costo dell’energia è stellare: non comprando più gas dalla Russia, tutto peggiora. Infatti l’industria energivora tedesca (metallurgia, siderurgia e altro) è nel panico. In più, la manodopera è cara. Il Dragone ama l’Ungheria, che acquista gas da Mosca e offre condizioni d’oro. Vedi BYD. Mentre Chery inizierà la produzione in Spagna entro la fine dell’anno tramite una joint venture con il partner spagnolo Ebro. Quindi, attrarre il denaro del Celeste Impero in terra tedesca, se Pechino non vede il profitto facile, sarà difficilissimo.