I motori termici resteranno anche dopo il 2035, perché convengono alla Germania

Dario Marchetti Autore
Lo afferma in particolare Der Spiegel, dopo aver visionato un documento della Commissione Europea
Motore termico

A 10 anni esatti dal 2035 si continua a discutere del previsto bando alle auto termiche, ovvero al divieto di venderle sul suolo europeo. L’uscita di scena dei motori alimentati da benzina o gasolio non è soltanto vissuto alla stregua di uno psicodramma da una parte dei consumatori, ma sta provocando conseguenze a cascata anche a livello produttivo.

Il modo in cui è stata impostata la roadmap verso quella scadenza, infatti, sta innescando una crisi di non poco conto nell’automotive continentale, mettendo a rischio un gran numero di posti di lavoro. Non soltanto nelle case automobilistiche, ma anche presso quell’indotto che le rifornisce, costringendo un gran numero di aziende a ripensare al proprio futuro, se ne avrà uno nel nuovo scenario che si va preparando. Il quale, però, potrebbe anche essere diverso da quanto si pensa al momento.

Secondo Der Spiegel ci sarà spazio per i motori termici anche dopo il 2035

È così scontato che nelle concessionarie disseminate lungo il vecchio continente non ci sarà più spazio per le auto termiche, dopo il 2035? A quanto sembra tale ipotesi non è scontata come si pensa al momento. A seminare grandi dubbi in tal senso è il quotidiano tedesco Der Spiegel, secondo il quale l’Unione Europea avrebbe aperto alla vendita di auto plug-in anche dopo il 2035. Lasciando di fatto uno spazio anche a quei motori termici di cui in tanti paventano la definitiva scomparsa.

Motore termico

E l’affermazione del media tedesco si fonda non sulle ipotesi, bensì su una vera e propria fonte documentale. Ovvero su un documento ufficiale che è stato reso pubblico pochi giorni fa dalla Commissione Europea. Al suo interno, infatti, è possibile leggere: “La neutralità tecnologica è la chiave del processo”. Ovvero quella neutralità tecnologica invocata da chi ritiene che il modo in cui è stato incardinato il Green Deal dell’UE sia un vero problema, sotto svariati punti di vista.

Basta andare avanti nell’esame del documento per averne la conferma. In particolare dove si afferma: “La mobilità e la neutralità tecnologica sono fondamentali per la competitività. […] Inoltre, per raggiungere la neutralità climatica nel 2035 per le auto, sarà necessario un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico, in cui anche i carburanti sintetici (e-fuels) potranno avere un ruolo, attraverso una modifica mirata del regolamento nell’ambito della revisione prevista”.

Lo spazio agli e-fuels permetterebbe ai motori termici di non sparire dalla scena

Quindi, stando alla Commissione Europea, gli e-fuels sono destinati a ritagliarsi uno spazio dopo il 2035. E, in tal modo, permettere ai motori termici di resistere a quel 31 dicembre del 2034 sinora visto come una vera e propria dead line.

Le novità non si esauriscono però qui. Lo stesso Der Spiegel, infatti, non esita a sostenere la causa dei plug-in. Per farlo ha intrattenuto una conversazione con Eckart von Klaeden, un lobbista di Mercedes, il quale non ha mancato di sottolineare la necessità di lasciare la guida del percorso di decarbonizzazione al mercato. Facendo sparire dall’orizzonte quelle multe che sono viste con aperto terrore dalle case automobilistiche. In tal modo, sarebbe possibile dare vita ad una regolamentazione “permanentemente aperta alla tecnologia in modo tale da continuare a consentire l’autorizzazione di prodotti rispettosi del clima come ibridi plug-in e range extender”.

Motore termico

Stiamo quindi parlando di tecnologie che, come accade nel caso degli e-fuels, rendono possibile e utile l’utilizzazione dei motori termici. Una nicchia su cui, per inciso, non poche case, a partire appunto da Mercedes, stanno investendo rilevanti risorse.

A tal proposito, però, occorre anche sottolineare come proprio i powertrain PHEV siano obbligati ormai dal 1° gennaio di quest’anno a osservare il nuovo standard Euro 6e-bis. Il quale mette in campo test più severi per l’omologazione, in modo tale da avvicinare per quanto possibile l’effettivo consumo e le emissioni dichiarate ai dati reali.

Ora, comunque, la palla passa all’atteso confronto tra Commissione Europea e costruttori, per capire meglio quanto sia reale lo scenario prospettato da Der Spiegel. La nostra previsione, comunque, è che Der Spiegel stia evidenziando una cosa che è già molto chiara: i motori termici resteranno anche dopo il 2035, perché conviene alla Germania.

  Argomento: 
X