I limiti Ue sulle emissioni colpiscono i veicoli a combustione e anche gli elettrici

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Per i veicoli elettrici, la legislazione Euro 7 adotta un approccio diverso e si focalizza sulle emissioni di microplastiche e molto altro.

A partire da luglio di quest’anno, l’introduzione della normativa Euro 7 segnerà un cambiamento significativo nel settore automobilistico, influenzando non solo i veicoli a combustione interna, ma anche quelli ibridi e elettrici.

In aggiunta alle recenti regolamenti CAFE e al divieto di vendita di veicoli a combustione previsto tra dieci anni, l’Unione Europea sta compiendo un passo ulteriore per proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini, stabilendo limiti più rigorosi sulle emissioni per tutti i tipi di veicoli.

commissione UE

Per quanto riguarda i veicoli a motore termico, la nuova normativa si concentra sul rafforzamento dei test di omologazione delle emissioni. Il test simulerà condizioni di guida più realistiche, estendendo la distanza coperta rispetto a quello attuale e sottoponendo i veicoli a una verifica più severa sui consumi. Inoltre, le auto dovranno rispettare i limiti di emissione stabiliti durante i primi dieci anni di vita o 200.000 chilometri, un periodo ben più lungo rispetto ai cinque anni o 100.000 chilometri precedenti.

Per i veicoli elettrici, l’Euro 7 adotta un approccio differente. Invece di concentrarsi sulle emissioni legate alla produzione delle batterie, una questione ancora aperta in termini di impatto ambientale, la legislazione si focalizza sulle emissioni di microplastiche. Queste particelle derivano principalmente dall’usura delle gomme e delle pastiglie dei freni. Anche se i veicoli elettrici non producono gas inquinanti, sono comunque responsabili del rilascio di microplastiche che, grazie alla loro leggerezza, possono facilmente disperdersi nell’aria. Tali particelle, che si accumulano sulle strade e possono finire nei polmoni degli esseri umani, sono oggetto di preoccupazione poiché studi recenti suggeriscono che potrebbero avere effetti cancerogeni. Pertanto, la necessità di limitare la loro emissione è diventata un punto cruciale nella normativa Euro 7.

I nuovi limiti di emissione per il particolato fine (PM10) stabiliscono che i veicoli elettrici dovranno ridurre le loro emissioni a 3 mg/km, mentre quelli con motore a combustione interna, ibridi o a celle a combustibile dovranno rispettare un limite di 7 mg/km. Per i furgoni più grandi, il limite sarà fissato a 11 mg/km.

emissioni veicoli elettrici

In risposta a queste nuove direttive, i produttori di pneumatici e pastiglie dei freni stanno già sviluppando soluzioni per soddisfare i requisiti, ma è previsto che queste innovazioni comportino un aumento dei costi per il consumatore, con un incremento fino a 20 euro per pneumatico. Questa evoluzione è particolarmente rilevante nel caso dei veicoli elettrici, che, pur non emettendo gas nocivi, tendono a consumare più pneumatici rispetto ai veicoli a motore termico a causa dell’elevata coppia che questi ultimi sviluppano.

La normativa Euro 7 prevede anche regole più severe per la durata delle batterie dei veicoli elettrici, con l’obbligo che le batterie mantengano almeno l’80% della loro capacità dopo 5 anni o 100.000 chilometri, e non scendano sotto il 72% dopo 8 anni o 172.000 chilometri. Questa misura punta a garantire che i veicoli elettrici restino efficienti per tutta la loro vita utile, contribuendo a consolidare la fiducia dei consumatori in questa tipologia di trasporto.

Infine, arriva il momento del “passaporto ambientale”: al momento dell’immatricolazione, i nuovi veicoli dovranno fornire informazioni dettagliate sulle loro performance, inclusi i dati relativi alle emissioni di CO2, al consumo energetico e all’autonomia elettrica.

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