Erano 32 miliardi di dollari, e sono diventati 64 miliardi (10 trilioni di yen, come riporta Automotive News): questo l’investimento di Honda che scatena l’offensiva elettrica per bocca del CEO Toshihiro Mibe. Sono pochi o tanti? Nel caso di Honda, tanti: l’utile netto per l’anno fiscale è stato di 1,12 trilioni di yen (7,20 miliardi di dollari). Il raddoppio dei soldi messi nel piatto delle BEV è previsto entro la fine del decennio. Si spende subito di più, per spendere domani di meno: obiettivo, ridurre i costi per sfornare i veicoli elettrici di prossima generazione. Inoltre, la Casa giapponese porterà internamente la produzione di batterie: basta ragione in orizzontale, l’integrazione verticale è urgente nella produzione delle batterie, perché queste rappresentano fino al 40% del costo degli attuali veicoli elettrici. Accelerando infine il lancio di una nuova gamma di sette veicoli elettrici redditizi entro il 2030, per lo più crossover.
Elettriche giù? Honda tira dritto
Il ceo nipponico sa bene che le elettriche nel mondo si vendono meno, sono in calo. Honda ha piazzato 19.115 veicoli elettrici a livello globale nel 2023, in calo rispetto ai 22.256 dell’anno precedente. L’azienda giapponese ha immatricolato 840.682 milioni di ibridi standard e plug-in nell’anno solare 2023, con un volume in aumento del 31% rispetto all’anno precedente. Tuttavia Mibe tira dritto: sì al full elettrico. Una scommessa.
Honda Serie 0, di che si tratta
La Honda ha presentato la Serie 0 a gennaio al Consumer Electronics Show di Las Vegas, ma adesso è scesa in dettaglio. Illustrando i numeri con precisione: bisogna ridurre il costo delle batterie del 20% entro il 2030. E tagliare il costo di produzione dei veicoli elettrici del 35% entro quella data. Si mira a un volume annuo di 2 milioni di veicoli elettrici a livello globale nel 2030. Per arrivarci, Honda dovrà investire in nuovi impianti di assemblaggio, fabbriche di batterie, macchinari e software. I tre veicoli principali della Serie 0 saranno una crossover di medie dimensioni, una crossover entry-level e la berlina, una berlina a cuneo presentata al CES. Poi nel 2027 una grande crossover a tre file, seguita l’anno dopo da una crossover compatta. A chiudere, nel 2029 e 2030, rispettivamente una piccola crossover e una berlina compatta.
Ci sarà una riduzione del 10% dell’altezza complessiva del veicolo e sbalzi più corti del 10%. Peseranno circa 100 chilogrammi in meno rispetto agli attuali veicoli elettrici Honda. Tutte con batterie super sottili. Autonomia di oltre 482 km, in base al regime di test EPA statunitense. Con un’unità di controllo elettronica centrale che funge da cervello unico per il veicolo, ha affermato Mibe.
Gigacastoing Honda
Honda adotterà il gigacasting su larga scala, che Mibe ha definito megacasting. Il metodo di produzione, ideato da Tesla, verrà adottato da Case automobilistiche come Volvo, Toyota, Ford e Hyundai. Applicherà la megafusione a parti del telaio della carrozzeria in alluminio pressofuso di grandi dimensioni. Gli ingegneri di produzione stanno già verificando i metodi di megafusione in Giappone con una macchina da 6.000 tonnellate presso il centro globale di ricerca e sviluppo dell’azienda nella prefettura di Tochigi, a nord di Tokyo.
Per Cina e Giappone
Oltre ai veicoli elettrici della Serie 0 destinati ai mercati globali come Nord America e Giappone, Honda punta a una linea parallela di 10 veicoli elettrici per la Cina entro il 2027. E mini-EV per il mercato interno giapponese.