Honda si è recentemente posta un obiettivo ambizioso: superare l’ansia da autonomia e ridurre i costi associati alle auto elettriche. La casa automobilistica giapponese punta a raggiungere questo traguardo entro il 2030 grazie a quella che viene definita come una tappa rivoluzionaria per il futuro mercato delle elettriche. Parliamo delle batterie allo stato solido, una tecnologia rivoluzionaria che promette maggiore autonomia, peso ridotto e dimensioni più compatte.
Lo scorso mese, Honda ha svelato la sua linea di produzione dimostrativa per questa nuova generazione di batterie, con la speranza di creare un veicolo elettrico capace di percorrere fino a 1.000 km con una singola carica. Questo traguardo sarebbe possibile grazie alla struttura più leggera e compatta delle nuove celle.
Se la strategia avrà successo, Honda potrebbe offrire veicoli elettrici più accessibili e dalle prestazioni migliorate rispetto agli attuali modelli come la Honda Prologue. Tuttavia, l’azienda deve affrontare una sfida cruciale: la necessità di ampliare di ben “100 volte la dimensione delle sue celle” attualmente sviluppate per renderle utilizzabili nei veicoli.
Rispetto alle batterie a celle umide attualmente in uso, quelle allo stato solido promettono di essere circa il 35% più leggere e di occupare metà dello spazio. Per esempio, una batteria allo stato solido teorica per una Honda Prologue peserebbe solo 352 kg, contro i 544 attuali, rendendo possibile applicare la stessa capacità a veicoli più leggeri come una Civic. Honda stima che questa tecnologia consentirà un risparmio del 25% sui costi di produzione entro il 2030, rendendo i veicoli elettrici più accessibili a un pubblico più ampio.
L’impianto dimostrativo di Tochigi, in Giappone, utilizza un processo innovativo che ottimizza la produzione mescolando e pressando materiali elettrolitici in pannelli compatti, migliorando l’efficienza energetica e semplificando il processo produttivo. Uno dei maggiori ostacoli resta però la costruzione di batterie sufficientemente grandi per gli standard automobilistici.
Come spiegato da Yoshiaki Matsuzono, ingegnere capo di Honda, il controllo della densità e delle dimensioni delle celle richiede una precisione estrema. Per superare queste sfide, Honda ha isolato ogni fase del processo in camere controllate, riducendo i costi e migliorando la qualità. Nonostante le difficoltà, Honda rimane ottimista. Entro il 2030 la Casa giapponese punta a integrare queste batterie nei suoi veicoli, con margini di miglioramento significativi per il decennio successivo.