Mentre i cinesi assaltano il mondo con le loro auto elettriche e ibride plug-in, il Giappone reagisce all’avanzata del Dragone con il progetto di fusione tra Honda e Nissan. Che può rivoluzionare il risiko automotive. Stando alla testata nipponica Nikkei, il matrimonio può saltare. Le due Case non confermano. Alla base del guaio, il fatto che il costruttore di Yokohama sarebbe in disaccordo su alcuni termini dell’unione. Di qui, la seconda idea: una cooperazione sull’auto elettrica, ma ognuno per conto proprio dal punto di vista legale. Dietro, a monitorare, Renault: è il maggior azionista di Nissan. Invece Mitsubishi pare non intenda essere della partita. In quanto ai taiwanesi di Foxconn, vorrebbero forse entrare in gioco, come gli altri due big hi-tech cinesi Huawei e Xiaomi.
Il numero tre
Se Honda e Nissan si unissero, diverrebbero il gruppo auto numero tre al mondo. Una superpotenza per dar noia a Toyota un giorno, leader planetario. Il problema è che – sempre a proposito di numeri – il valore di Borsa di Honda è cinque volte quello di Nissan. Secondo: pare che Honda prema affinché Nissan acceleri sul piano di ristrutturazione e sul taglio di 9 mila dipendenti a livello globale. Ha una capitalizzazione di 44 miliardi di dollari (38,8 miliardi di euro): nel 2024 utile (-14,2%), a 950 miliardi di yen (5,9 miliardi di euro). Nissan: capitalizzazione di 10 miliardi di dollari (7,6 miliardi di euro) ma margine operativo che è basso davvero nel 2024.
Quel piano che pare piacere meno a Nissan
Come parte delle discussioni sulla fusione, Honda ha richiesto a Nissan di presentare un piano di ripresa a causa delle sue prestazioni insufficienti. Si sono verificati dei ritardi a causa della forte resistenza alla ristrutturazione in varie regioni. Honda, concludendo che la ripresa avrebbe richiesto più tempo, ha proposto di fare di Nissan una sussidiaria per guidare la ristrutturazione sotto la propria direzione. Tuttavia, questo suggerimento ha incontrato una significativa resistenza all’interno: la parte più debole cerca una partnership più equa. Queste differenze tra le due società hanno portato alla sospensione dei colloqui.
La profezia di Ghosn
Quello che pareva un matrimonio alla pari si evolve in unione dove il più forte (Honda) prevale – sebbene di poco – sul più debole (Nissan). E qui sovvengono le parole di Ghosn, che vedeva l’operazione che una sorta di cooptazione dell’una sull’altra. Infine, molte fusioni hanno fatto flop in passato: massima allerta.
Dall’idea alla realtà il passaggio è faticoso
Nel dicembre 2024, Nissan e Honda hanno annunciato di aver concordato di avviare i colloqui per una fusione sotto una holding nel 2026, preservando i rispettivi marchi. In caso di successo, lla holding dovrebbe essere quotata sul Prime Market della Borsa di Tokyo entro agosto 2026, ha affermato il CEO di Honda Motor Toshihiro Mibe in una conferenza stampa del 23 dicembre. Le società miravano a finalizzare un accordo formale entro giugno 2025.
La Borsa reagisce male per Nissan e bene per Honda
Dopo la notizia, le azioni Nissan sono scese di oltre il 4 percento prima che le contrattazioni venissero interrotte dalla Borsa di Tokyo. Le azioni Honda hanno continuato a essere contrattate e hanno chiuso la giornata in rialzo di oltre l’8 percento.